dopo Lucca
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dopo Lucca
Cari tutti (ma quanti siamo???),
dopo una breve pausa familiare torno a Lucca col pensiero ma non solo, perchè è stata davvero un'esperienza convivale, a tutto tondo, e davvero mi dispiace tantissimo che Giulio non sia stato con noi, ricordo molto bene il vincolo delle guardie e quanto pesavano sulla mia vita, quindi tutta la mia solidarietà!
Da tutto quello che è emerso, ed è tanto, troppo forse da metabolizzare in una giornata, mi sembra comunque che il "nostro" tema, quello della tecnoscienza, venga fuori come centrale anche per il discrso politico, insieme, credo, a quello dell'informazione/comunicazione, che mi sembra comunque strettamente congiunto: l'informazione (NON comunicazione, in quanto unidirezionale, lineare, totalmente decontestualizzata) è sempre più informazione pseudoscientifica veicolata nel pensiero comune come "avvalorata" da "esperti di troppo" (per riprendere una sacrosanta espressione di Illich). Il circolo perverso tra poteri dominanti, informazione e manipolazione mi sembra passare qusi totalmente attraverso la cosiddetta informazione scientifica, vedi tentativo di medicalizzare ogni comportamento "non conforme" per ridurlo a pura patologia, vedi anche distruzione di suolo per "massimizzare" la produzione agricola e via così, passando per la "scienza" economica...
La domanda che mi sorge spontanea, dopo tanti stimoli intrecciati, è: ma dove possiamo proporci di agire per rompere la spirale perversa e invitare le persone a usare di nuovo il pensiero critico, e anche l'emozione, per scuotersi dal torpore per tornare a pensare, sentire, fare un minimo di collegamento tra quello che sono indotte a pensare e la loro quotidiana esperienza di vita vissuta, che niente ha a che fare col pensiero unico a cui sono appiattite?
Scusate, sarà una domanda ingenua, ma mi sembra cruciale, e dopo Lucca mi è passata un po' della timidezza che avevo a confrontare il mio pensiero terre à terre col vostro così ben costruito e ... dotto!
Anche in vista del prossimo incontro di ARD, forse è urgente tentare di formulare qualcosa, ma qualcosa di proponibile non solo agli intellettuali, ma alle persone normali, sono loro le vere vittime del sistema!
ciao a tutti silvana
dopo una breve pausa familiare torno a Lucca col pensiero ma non solo, perchè è stata davvero un'esperienza convivale, a tutto tondo, e davvero mi dispiace tantissimo che Giulio non sia stato con noi, ricordo molto bene il vincolo delle guardie e quanto pesavano sulla mia vita, quindi tutta la mia solidarietà!
Da tutto quello che è emerso, ed è tanto, troppo forse da metabolizzare in una giornata, mi sembra comunque che il "nostro" tema, quello della tecnoscienza, venga fuori come centrale anche per il discrso politico, insieme, credo, a quello dell'informazione/comunicazione, che mi sembra comunque strettamente congiunto: l'informazione (NON comunicazione, in quanto unidirezionale, lineare, totalmente decontestualizzata) è sempre più informazione pseudoscientifica veicolata nel pensiero comune come "avvalorata" da "esperti di troppo" (per riprendere una sacrosanta espressione di Illich). Il circolo perverso tra poteri dominanti, informazione e manipolazione mi sembra passare qusi totalmente attraverso la cosiddetta informazione scientifica, vedi tentativo di medicalizzare ogni comportamento "non conforme" per ridurlo a pura patologia, vedi anche distruzione di suolo per "massimizzare" la produzione agricola e via così, passando per la "scienza" economica...
La domanda che mi sorge spontanea, dopo tanti stimoli intrecciati, è: ma dove possiamo proporci di agire per rompere la spirale perversa e invitare le persone a usare di nuovo il pensiero critico, e anche l'emozione, per scuotersi dal torpore per tornare a pensare, sentire, fare un minimo di collegamento tra quello che sono indotte a pensare e la loro quotidiana esperienza di vita vissuta, che niente ha a che fare col pensiero unico a cui sono appiattite?
Scusate, sarà una domanda ingenua, ma mi sembra cruciale, e dopo Lucca mi è passata un po' della timidezza che avevo a confrontare il mio pensiero terre à terre col vostro così ben costruito e ... dotto!
Anche in vista del prossimo incontro di ARD, forse è urgente tentare di formulare qualcosa, ma qualcosa di proponibile non solo agli intellettuali, ma alle persone normali, sono loro le vere vittime del sistema!
ciao a tutti silvana
Silvana- Messaggi : 6
Data di iscrizione : 05.03.09
Re: dopo Lucca
Silvana pone una domanda cruciale: dove possiamo proporci di agire per rompere la spirale perversa e invitare le persone a usare di nuovo il pensiero critico, e anche l'emozione, per scuotersi dal torpore per tornare a pensare, sentire, fare un minimo di collegamento tra quello che sono indotte a pensare e la loro quotidiana esperienza di vita vissuta, che niente ha a che fare col pensiero unico a cui sono appiattite?
Siamo persone che vivono sparpagliate e dunque "agire insieme"
significa necessariamente costruire una rete di intermediazione e comunicazione
(il sito sarà un valido strumento, ma certo non sufficiente)
attraverso la quale far nascere iniziative concrete.
Ma a questo scopo credo sia indispensabile accrescere le forze
e dunque un primo passo potrebbe essere quello di cercare di coinvolgere altre persone
sulla base di alcuni punti fermi.
In linea generale, personalmente vedo l'iniziativa possibile sue due livelli:
un livello di elaborazione e circolazione di pensiero critico (attraverso seminari, discussioni, il sito, ma forse anche un bollettino o qualcosa del genere) ed un livello di sperimentazione, cioè di costruzione
paziente e metodica di "ambienti" di vita reale in cui possano ristabilirsi rapporti umani nuovi.
Saluti a tutti,
Stefano
Siamo persone che vivono sparpagliate e dunque "agire insieme"
significa necessariamente costruire una rete di intermediazione e comunicazione
(il sito sarà un valido strumento, ma certo non sufficiente)
attraverso la quale far nascere iniziative concrete.
Ma a questo scopo credo sia indispensabile accrescere le forze
e dunque un primo passo potrebbe essere quello di cercare di coinvolgere altre persone
sulla base di alcuni punti fermi.
In linea generale, personalmente vedo l'iniziativa possibile sue due livelli:
un livello di elaborazione e circolazione di pensiero critico (attraverso seminari, discussioni, il sito, ma forse anche un bollettino o qualcosa del genere) ed un livello di sperimentazione, cioè di costruzione
paziente e metodica di "ambienti" di vita reale in cui possano ristabilirsi rapporti umani nuovi.
Saluti a tutti,
Stefano
stefanoisola- Messaggi : 44
Data di iscrizione : 04.03.09
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