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sulla destrutturazione

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Messaggio  francesco Mar 10 Mar 2009, 11:12

se scrivo 22-6,35-6,65-7,65-9corto-9-40sw-45hp....qualcuno conosce il tema, ma non tutti.
se voglio che altri/molti possano essere attivi sull'argomento e quindi potenzialmente partecipare alla destrutturazione definita, occorre che tutti conoscano l'argomento, conoscano come si usa e chi lo usa.
ritengo sia basilare studiare e approfondire la padronanza delle scienze, così come sono divulgate, prima di poterle confutare e occorre che vasta sia la conoscenza affinchè molti possano essere i muratori delle nuove costruzioni
Francesco

francesco

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Messaggio  stefanoisola Mer 11 Mar 2009, 11:42

Il problema che indichi è centrale ma secondo me lo presenti capovolto e va rimesso
sui piedi:
un mondo dove ciascuno sia il più possibile padrone delle Scienze, delle Arti e dei Mestieri è esattamente il mondo che auspichiamo (credo che su questo riusciamo a convenire tutti, o no?), ma NON è il mondo attuale.
Oggi le discipline scientifiche sono entrate in un processo di specializzazione parcellizzante che rende impossibile comprendere davvero i passaggi che portano
ad un risultato scientifico a chiunque non faccia parte del ristretto ambito disciplinare in cui il risultato è ottenuto (spesso anche se fa parte di un ambito molto vicino!). Si possono fare infiniti esempi di questo fenomeno.

La stragrande maggioranza dei "prodotti scientifici" (merce intellettuale) viene
"venduta" come prodotto finito, senza che vi sia la possibilità di comprendere (al di fuori della nicchia) la lunga catena di passaggi intermedi che hanno condotto
fin lì. Dunque il "consumatore" di quel prodotto, se vuole avvalersene, deve fare un atto di fede. Anche in questo senso nel nostro mondo la scienza (intesa come sistema produttivo di merce intellettuale, non come modello di razionalità) ha preso il posto della religione (e la tecnoscienza della magia). Un'altra conseguenza di questo fatto è che la cosiddetta "divulgazione scientifica" in realtà non "divulga" un bel niente, certamente non i contenuti scientifici. Piuttosto ha il compito di
creare "effetti speciali" che producano stupefazione e meraviglia (a supporto appunto della "fede" di cui sopra).

Si tratta di un fatto corposo e di importanza enorme riguardo ai temi che ci proponiamo di affrontare.

Questo ovviamente non significa che non dobbiamo studiare le scienze, tutto il contrario. Lo studio delle scienze nel loro impianto generale, nei loro principi basilari di funzionamento, è fondamentale importanza proprio per poterne pensare una revisione critica profonda. Ma mi pare che questo compito, almeno per il momento, non possa che essere lasciato all'iniziativa individuale di ciascuno...

stefanoisola

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