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Messaggio  Admin Mer 25 Feb 2009, 14:04

Il contributo che intendiamo fornire si basa su un Progetto di ampio respiro, frutto di una attenta analisi della realtà politica globale.

Il Progetto si basa su tre Pilastri, ossia su tre caratteristiche fondamentali di cui una nuova realtà politica dovrebbe essere dotata per essere davvero Funzionale al Cambiamento.
Il primo di questi Pilastri, a nostro avviso il più importante dei tre, riguarda la natura Sociale dell’ Organismo che vogliamo creare.
L’assunto epistemologico su cui si basa risiede nella presa di coscienza che Tutto è Uno. Ognuno di noi è immerso in una rete di relazioni con l’Ambiente e con gli altri nostri Simili, tale da non consentire l’esistenza del singolo al di fuori di questa rete. Ogni uomo è intimamente connesso a tutto il resto, e questa presa di coscienza può far crollare le separazioni illusorie che ci dividono.
Il Potere si regge sulla Separazione degli individui, Dividi et Impera. Se comprendiamo che tale separazione è illusoria ed è stata creata ad arte, ritornando a pensarci uniti potremo instaurare sinergie tali da stimolare forze che soli non pensavamo di avere.
Da ciò nasce la consapevolezza che il nuovo Organismo che vogliamo formare dovrà essere fondato su un Principio Comunitario: prima di costituire un partito politico bisognerà costituire un Tessuto Sociale Coeso.
Possiamo rinascere dunque come una Comunità di individui che, pur non rinunciando alla Proprietà Privata, al proprio lavoro, alla propria vita quotidiana, decide di stringersi in una Alleanza che non si basa sulla logica del profitto o della lotta per la sopravvivenza, bensì su regole comuni stabilite insieme e su una idea della vita e del mondo a cui aspiriamo insieme.
Quali valori, quali principi? La nostra proposta è di considerare l’individuo nella sua più intima essenza, ossia facente parte di un insieme più grande costituito da “Individuo + Ambiente”. Da ciò deriva un nuovo rapporto da instaurare con tutto ciò che è Fuori di Noi: nuovi rapporti sociali, nuovi sistemi produttivi, nuovi rapporti economici.
Questo principio, se unanimamente condiviso, farà da garante per tutte le scelte che prenderemo. In altre parole, trattando l’esterno come se fosse il nostro interno, eviteremo di fare tutto ciò che possa recare del Male a Noi, agli Altri, all’Ambiente.
Questo Principio guida potrebbe essere alla base di tutti gli altri che, se vorremo, stabiliremo insieme.
Essere una Comunità prima che un Partito Politico significa rompere con gli schemi del passato, significa rimettere l’Uomo e i suoi bisogni essenziali al Centro, e far girare intorno a questo nuovo centro tutte le iniziative politiche, economiche e sociali.
In questo senso sarebbe utile creare un Database degli Associati, in modo da organizzare al meglio le forze nella realizzazione delle Attività che decideremo intraprendere.
Dunque, per riassumere, il primo Pilastro si basa sulla Costituzione di una Comunità di individui che condivide principi etici comuni.

Il secondo Pilastro si basa sul principio che l’Economia deve essere messa al servizio dell’Uomo.
In questo momento gli Stati, e le Comunità di Persone da cui sono costituiti, sono impegnati nel soddisfacimento di un Debito insolvibile nei confronti del Sistema Bancario.
La moneta che usiamo non ha valore intrinseco ma è a corso forzoso, ossia ha valore per legge.
La moneta che usiamo, in altri termini, ha valore per due semplici motivi: il primo è che esiste una Comunità di persone che produce beni e servizi, che necessitano a loro volta dello strumento monetario per poter essere scambiati. Il secondo motivo è che la stessa Comunità di persone accetta la moneta come mezzo di scambio e di riserva di valore. In altre parole, senza di Noi la moneta non avrebbe alcun valore.
Il problema è che Chi crea la moneta ottiene un trasferimento reale di ricchezza dal resto della Comunità: questi paga il costo trascurabile della produzione della moneta in corso ma ne riceve in cambio il pieno valore che essa rappresenta quando viene spesa. Noi invece dobbiamo cedere il valore totale in cambio della moneta. Il profitto di chi emette moneta simbolica è detto “signoraggio” e in realtà dovrebbe essere reddito pubblico dal momento che deriva dal bene comune della moneta in corso che è creata socialmente.
Per risolvere questa anomalia basterebbero due provvedimenti: costituire una Banca di Stato di Proprietà Pubblica, responsabile dell’emissione monetaria. Secondariamente, portare gradualmente il Sistema Bancario all’obbligo di Riserva del 100%, in modo da impedire la creazione di denaro dal nulla.
In questo modo la Comunità recupererebbe le risorse che da tempo le sono sottratte attraverso il sistema del Debito e dei relativi Interessi. Infatti, in ultima analisi, se siamo Noi tutti a dare valore alla moneta, perché il nostro Stato deve richiederla in prestito pagando un interesse?
Compito essenziale della Banca di Stato sarebbe quello di mantenere la stabilità dei prezzi, emettendo moneta in rapporto alla ricchezza reale prodotta.
Ne consegue che un nascente Movimento politico dovrebbe avere come priorità il recupero della sovranità monetaria, in modo da usare le forze creative della Comunità per il soddisfacimento dei bisogni di cui la stessa necessita. Solo in conseguenza del recupero di questo Potere legittimo un Governo può dirsi tale. In caso contrario, qualsiasi politica eserciti, sarà asservito al Sistema Bancario.
Il recupero della sovranità monetaria è un obiettivo di lungo periodo, ed è possibile ottenerlo solo tramite leggi governative. Procedendo in tale direzione sarebbe possibile però adottare alcune azioni politiche concrete, che potremmo definire di transizione.
La prima di queste consiste nell’Introduzione e nell’Uso di una Moneta Complementare, che produce i seguenti effetti: restituisce Potere d’acquisto agli aderenti al circuito, contrasta la grande distribuzione aumentando il fatturato dei piccoli commercianti e delle Piccole e Medie Imprese. Infine diffonde la conoscenza di queste tematiche.

Il terzo ed ultimo Pilastro si fonda sull’assunto che il Cambiamento nasce nel Pensiero e si ottiene con l’Azione.
Se riuscissimo a creare una Comunità di persone Unite da Principi fondanti comuni, avremmo un potenziale umano enorme. Potremmo Unire tutte le nostre competenze, le nostre informazioni, le nostre professionalità, attraverso il Volontariato, lo strumento della Banca del Tempo, la libera condivisione.
Se riuscissimo a raccogliere in uno stesso fondo la Riserva di Valore (ossia la Moneta) che usiamo per i nostri acquisti Privati, potremmo costituire un enorme Gruppo di Acquisto che potrebbe reggere con i propri consumi intere Aziende.
Unendo questi produttori alla nostra Comunità avremmo la possibilità di divenire influenti nella produzione dei Beni e dei Servizi di cui necessitiamo. Inoltre potremmo Noi stessi divenire proprietari e fondatori di alcune di queste aziende, attraverso una equilibrata progettazione e pianificazione industriale.
E’ chiaro che con una tale forza alle spalle potremmo fondare un Partito che possa mirare alle elezioni politiche, da quelle Locali sino a quelle Nazionali. Un Partito del genere avrebbe una Base Vera sulla quale fare affidamento per realizzare gli obiettivi Politici che si propone.
Inutile dire che in questo percorso di riappropriazione delle nostre vite e di ricostituzione del tessuto sociale a cui apparteniamo, se riuscissimo a convogliare Competenze e Capitali, potremmo transitoriamente pensare alla fondazione di una Banca, sul modello ad esempio della YAK Bank, che non pratica interessi usurai bensì crea i propri utili attraverso le commisioni incamerate dai servizi che offre, così come dovrebbe essere per ogni banca. Di conseguenza potremmo convogliare in questa sede i nostri Risparmi, sottraendoli al Sistema Bancario, e destinarli al Prestito Privato senza interessi e al finanziamento delle Imprese che vorranno aderire al nostro Progetto e a quelle che Noi stessi fonderemo.
Scriveva Bertrand Russell che “il problema dell’Umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”. Proponiamo dunque, per una volta, di prendere esempio dai primi, essendo estremamente convinti del fatto che il Cambiamento deve avvenire Prima Dentro e Poi Fuori, che il Potere si basa sull’Unione, ma non può scaturire che dalla Saggezza.
Ciò che manca non è il Tempo, bensì l’esistenza di rapporti umani equilibrati.
Ciò che manca non è il Denaro, ma la comprensione vera del suo funzionamento.
Non ci mancano gli Individui impegnati, bensì degli Sconosciuti che con uno sguardo si riconoscono Fratelli. Non di Sangue, né di Setta, ma Fratelli nel Comportamento. Fondiamo pure un Partito Politico se è quello che vogliamo, ma prima che sia ‘Partito’, partiamo da Noi.

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