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Rreferendum? Legislativi-propositivi e senza quorum

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Messaggio  leozaquini Lun 22 Giu 2009, 15:48

La sogno Bipartisan, del partito unico, . . . della Legge Arcebo nel 2000 . . . e del ri-fascismo (non nuovo perche' e' vecchio e sempre itenticamente lo stesso), e dei programmi P2-isti del "partito unico come luogo della lotta politica" . . . e' NAUFRAGATO.
Si scatenera' ora l'orgia oligarchica dell "adesso togliamogli il referendum".

Ma non sara' cosi'. Anzi ne vogliamo di piu':
- Li vogliamo PROPOSITIVI, nel senso di legislativi,
- li vogliamo OBBLIGATORI (senza raccolta di firme, come quelli costituzionali) per tutte le leggi che concernono CHI LE FA (leggi elettorali, . . . depenalizzazioni, . . . perseguibilita' giudiziaria . . . rapporti rappresentanti-magistratura . . . rapporti tra rappresentanti ed altri poteri dello stato . . . ecc ecc.)

e soprattutto lo vogliamo:

- senza quorum.

C'e un disegno di legge depositato in parlamento. C'e un appello di una associazione: "Iniziativa per piu' di Democrazia" che lo dice ed esiste un coordinamento di associazioni che sta promuovendo il sostegno al disegno di legge.

Ecco l'appello di oggi della associazione:


[color:2645="#0000FF"]L'appuntamento referendario che si è appena svolto, ha messo ancora una volta in evidenza le profonde problematicità di uno strumento come il referendum: un diritto democratico del popolo fondamentale, ma nella forma attuale quasi del tutto inefficace.
Per rendere effettivo questo diritto è necessario modificarlo in maniera sostanziale, sia a livello statale che a livello provinciale.
La prima modifica necessaria è la sostituzione dell’attuale referendum, col quale è possibile abrogare solo a posteriori una legge, con il referendum confermativo che attualmente può essere esercitato solo su proposte di legge costituzionali. Il referen­dum confermativo permette al popolo di ratificare una legge o un atto amministrativo deliberato dalla rappresentanza politica, in modo che tale atto possa entrare in vigore solo se appoggiato dalla maggioranza della popolazione.
Inoltre va abrogato - o almeno abbassato drasticamente - il quorum di partecipazio­ne. Solo così si stimolerà una partecipazione democratica consapevole ed effettiva.
I cittadini dell'Alto Adige, nella giornata del 25 ottobre 2009, in occasione del primo referendum provinciale a carattere propositivo potranno decidere su una proposta di riforma degli istituti di democrazia diretta comprendente anche questi elementi.

Il referendum che si sta per svolgere rende ancora una volta evidente quanto sia necessaria una riforma del referendum in quanto strumento democratico sia a livello statale sia a livello provin­ciale. Questo perchè la legge elettorale portata al referendum e definita dal suo stesso esten­sore Calderoli “una porcata” (legge porcellum) è in vigore ormai già da più di tre anni e ha già avuto tutto il tempo di sviluppare i suoi effetti dannosi. Se invece fosse stato a disposi­zione il referendum confermativo, questa legge come probabilmente molte altre (p.e. la legge di Berlusconi sull’immunità) non sarebbe nemmeno stata presentata o non sarebbe entrata in vigore.

Lo strumento del referendum deve poter funzionare come diritto di controllo da parte del popolo. Questo è possibile solo se il popolo può respingere una legge prima che essa entri in vigore. Il referendum confermativo è lo strumento referendario istituito per primo in Svizzera e riconosciuto a livello mondiale, assieme all’iniziativa popolare, come uno dei due pilastri della democrazia diretta. Poter abrogare solo a posteriori -o non poter nemmeno abrogare per intero- una legge, come nel caso attuale è frustrante perché essa nel frattempo ha già avuto modo di incidere sulla realtà e di modificarla.

Invece bisogna chiedersi prima di tutto se una tal legge debba entrare in vigore.

Anche in questa tornata referendaria, così come in quasi tutte le passate, con l’abrogazione solo di alcune parti della legge si perseguono determinati scopi politici, in questo caso la realizzazione di un sistema maggioritario secco. Si tratta di un uso inappropriato dello strumento reso tangibile dalla poca chiarezza del quesito. A tale scopo sarebbe più appropriato un altro strumento referendario, quello dell’iniziativa legislativa popolare o anche detto referendum propositivo.

Il referendum con il quale è possibile abrogare solo a posteriori è stato previsto nella Costitu­zione del 1947, ancora sotto i postumi del fascismo, solo come uno strumento di autodifesa da utilizzare in casi estremi. Gli strumenti di controllo e di partecipazione effettivi della democrazia diretta sono effettivamente stati elementi di dibattito, ma sono stati poi respinti in base a un diffuso atteggiamento elitario tra i maggiori partiti.

Oltre lo strumento inadeguato, anche il quorum di partecipazione del 50% ha fatto la sua parte per creare una forte disaffezione nei confronti del referendum abrogativo in Italia, dal quale non ci si aspetta più degli effetti rilevanti.

È assurdo aspettarsi e chiedere una partecipazione di questa portata a un tale quesito.
Anche in questo contesto diventa evidente la necessità di una fondamentale ridefinizione degli strumenti referendari, così come è stata presentata il 4 marzo 2009 dal Senator Oskar Peterlini in forma di una disegno di legge costituzionale.

Come non è previsto a livello statale il referendum confermativo, così non lo prevede nemmeno la legge provinciale sulla proposta di legge e il referendum. Se questo strumento fosse stato a disposizione con l’entrata in vigore della legge nel 2005, allora p.e. si saprebbe già da tre anni, in base a un voto referendario sulla rispettiva delibera della Giunta provinciale, se debba essere investito o meno altro denaro pubblico a favore del trasporto aereo locale e dell'aero­porto di Bolzano.

Sull’introduzione di questa forma di referendum nonché sull’abbassamento del quorum al 15% sarà la popolazione altoatesina stessa a decidere, quando, il prossimo 25 ottobre, per la prima volta potrà avvalersi del referendum provinciale a carattere propositivo. Tale strumento è l'elemento basilare della legge migliore sulla democrazia diretta che viene sostenuta da una forte alleanza di 42 organizzazioni e che è stata presentata in base a 26.000 firme raccolte nel 2007.

Stephan Lausch

Coordinatore dell’Iniziativa

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[url="http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00410179.pdf"]Aggiungo il link al disegno di legge: QUI[/url]

leozaquini

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