USCIRE DAI GHETTI PER ORGANIZZARE UNA GIORNATA NAZIONALE. DISCUTIAMONE A ROMA IL 30 MARZO - 25/03/2008
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USCIRE DAI GHETTI PER ORGANIZZARE UNA GIORNATA NAZIONALE. DISCUTIAMONE A ROMA IL 30 MARZO - 25/03/2008
L'abbiamo detto e più volte riaffermato,la campagna astensionista per le elezioni del 13 e 14 aprile non è rifiuto qualunquista del voto o posizione ideologica di principio.Per chi ha promosso l'appello di convocazione dell'assemblea di Roma del 30 marzo,l'astensionismo è un duplice obiettivo politico legato alla fase.Sul primo di questi obiettivi ci siamo sufficientemente soffermati affermando che la liquidazione della sinistra arcobaleno come rappresentanza elettorale del programma di lotta e di alternativa che in diversi modi viene portato avanti è un elemento di chiarezza e al tempo stesso di partenza.Di chiarezza sull'imbroglio bertinottiano,ma che diviene,questo è il secondo obiettivo,un punto di partenza per una nuova fase di lavoro politico.Questa sceltà non è una velleità che somiglia alla caricaturale e vergognosa presentazione delle liste alternative.Al contrario, è la consapevolezza che per reagire all'imbroglio dell'arcobaleno bisogna maturare una coscienza netta,questa si alternativa,che rompa con le vicende della sinistra che si è espressa sul teatrino politico in questi anni.Si apre,in altri termini,con la battaglia astensionista una lotta per l'egemonia nella sinistra.
Di che cosa parliamo a proposito dell'egemonia?Certamente essa non è legata,oggi,a forme particolari di espressione organizzative,ma alla rottura col trasformismo rifondarolo e 'movimentista' che fa da sfondo all'arcobaleno e contoni.Il rigetto,quindi,del voto a sinistra apre una battaglia non sul significato del voto in sé,ma tra collaborazionismo istituzionale e lotta per la trasformazione.Questo dobbiamo spiegare in giro.
Per questo sostengo la preparazione di piazza della propaganda astensionista per il 6 aprile..
erregi
Di che cosa parliamo a proposito dell'egemonia?Certamente essa non è legata,oggi,a forme particolari di espressione organizzative,ma alla rottura col trasformismo rifondarolo e 'movimentista' che fa da sfondo all'arcobaleno e contoni.Il rigetto,quindi,del voto a sinistra apre una battaglia non sul significato del voto in sé,ma tra collaborazionismo istituzionale e lotta per la trasformazione.Questo dobbiamo spiegare in giro.
Per questo sostengo la preparazione di piazza della propaganda astensionista per il 6 aprile..
erregi
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