Associazione per una Rivoluzione Democratica
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DESCRIZIONE E PARTECIPANTI

4 partecipanti

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Messaggio  Admin Mer 25 Feb 2009, 13:50

(1) Nell'immediato, analizzare la natura e le cause della presente
crisi economica e finanziaria con l'obiettivo di arrivare ad indicare
delle politiche economiche migliorative che siano effettivamente
implementabili nell'orizzonte temporale di 3-5 anni.

(2) Nel medio periodo, tenendo conto di quanto visto al punto (1),
portare avanti un'indagine ampia sulla desiderabilità dell'attuale
modello di sviluppo e sulla possibilità di alternative ad esso.


Aggiungo alcune idee su come dovrebbe funzionare il gruppo. Secondo
me le discussioni non preparate con un serio lavoro a casa sono una
inutile perdita di tempo, se non addirittura un danno. Perciò vorrei
che questo gruppo procedesse nel seguente modo.

1. Prima selezione delle fonti ritenute assolutamente necessarie
(ognuno indichi ciò che crede dovrebbe essere patrimonio comune prima
di iniziare la discussione).
2. Selezione accurata delle più appropriate fonti fra quelle proposte
(non possiamo studiarci tutto lo scibile umano).
3. Primo incontro in cui sarà richiesto a tutti i partecipanti di
relazionare su una parte delle fonti selezionate (e di studiare in
ogni caso tutto).

Ennio Bilancini (resposabile)
Leonardo Mazzei
Giuseppe De Giosa
Cesarina Branzi
Francesco Amendola
Maria Grazia Da Costa

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DESCRIZIONE E PARTECIPANTI Empty Re: DESCRIZIONE E PARTECIPANTI

Messaggio  Ennio Ven 06 Mar 2009, 13:20

Composizione del gruppo (ovviamente aperta a nuovi ingressi):
Francesco Amendola (da confermare)
Ennio Bilancini
Cesarina Branzi
Maria Grazia Da Costa
Giuseppe de Giosa
Leonardo Mazzei
Aldo Zanchetta

Obiettivo del gruppo:
Analizzare la natura e le cause della presente crisi economica e finanziaria con l'obiettivo di arrivare ad indicare delle politiche economiche migliorative che siano effettivamente implementabili nell'orizzonte temporale di 3-5 anni.

Fonti proposte FINO AD ORA:
Galbraith, Il Grande Crollo, Boringhieri, Torino, 1972
Della Luna M., Miclavez A., 2005. Euroschiavi. Arianna Ed., p. 67-112
Pulselli M. F., Bastianoni S., Marchettini N., Tiezzi E., La soglia della sostenibilità, ovvero quello che il PIL non dice. Donzelli Editore. p. 3-12, 77-87, 145-164, 241-243


CHIEDO

a tutti i partecipanti uno sforzo ulteriore per suggerire fonti opportune al fine di iniziare uno studio serio della crisi in atto; in alternativa deciderò io per tutti ma credo che sarebbe più utile tenere conto dei diversi retroterra culturali dei membri del gruppo.

Ennio

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Messaggio  leozaquini Ven 06 Mar 2009, 14:01

non faccio parte del gruppo (vorrei tanto, ma tempo di non avere il tempo necessario per un impegno cotinuativo).
Sono pero' estremamente interessato.

Raccomando anche questo:

http://www.obsfin.ch/fichiers-pdf/manifeste-of-ita.pdf

= = =
Tra i documenti da adottare come "base culturale" possibilmente comune, raccomando pero' anche:

"Il Capitale" di Marx (sembra banale . . . ma a mio parere NON lo e' AFFATTO).

ed anche:

"Produzione di merci a mezzo di merci" di Sraffa.

leozaquini

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DESCRIZIONE E PARTECIPANTI Empty Re: DESCRIZIONE E PARTECIPANTI

Messaggio  Ennio Sab 07 Mar 2009, 12:32

Personalmente sono contrario a inserire tra le fonti testi come "Il Capitale" di Marx, "Produzione di merci a mezzo di merci" di Sraffa, o "Il capitale finanziario" di Hilferding. Il motivo non è che non mi piacciano, al contrario (ho studiato questi lavori a fondo per molti anni, specializzandomi su Sraffa).

Questi testi sono troppo densi e complessi per essere utili in fase preparatoria o di primo approfondimento. Richiederebbero decine di ore di studio ed uno sforzo intelletuale che va oltre gli obiettivi del gruppo, che sono molto più concreti (soprattutto nell'immediato). Anche se li inserissimo finiremmo in ogni caso per non studiarli a dovere, a meno di trasformare questo gruppo in un seminario sull'impostazione classica in economia politica (cosa che è ben lontana dai nostri obiettivi).

Chi possiede i contenuti fodamentali di contributi quali "Il Capitale" o "Produzione di merci a mezzo di merci" li socializzerà durante i lavoro del gruppo.

Invece, abbiamo bisogno di testi agili che ci permettano di entrare da subito all'interno del dibattito sulla natura e cause dell'odierna crisi finanziaria ed economica. Il testo di Galbraith che ho proposto rientra in questa logica (con 4-5 ore di lettura si prende tutto quello che c'è da prendere).

Attenderò ancora qualche giorno per vedere che proposte escono, poi procederò ad integrare la lista con altri lavori.

Ennio

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DESCRIZIONE E PARTECIPANTI Empty RIFLESSIONI SUL LAVORO DA FARE

Messaggio  aldo zanchetta Gio 09 Apr 2009, 12:19

Alcune riflessioni sul lavoro del gruppo per iniziare a collaborare

Inizio da alcuni commenti o suggerimenti o interrogativi da cui iniziare

Leggo gli obiettivi:

1 Nell'immediato, analizzare la natura e le cause della presente crisi economica e finanziaria con l'obiettivo di arrivare ad indicare delle politiche economiche migliorative che siano effettivamente implementabili nell'orizzonte temporale di 3-5 anni.

Le analisi sono molte e diverse. Forse potremmo iniziare facendo alcune schede assai sintetiche sulle posizioni più interessanti dando gli estremi per un approfondimento. E facendo ciò potremmo evidenziare degli interrogativi cui riteniamo importante rispondere. O è troppo scolastico?

2 Nel medio periodo, tenendo conto di quanto visto al punto (1), portare avanti un'indagine ampia sulla desiderabilità dell'attuale modello di sviluppo e sulla possibilità di alternative ad esso.

Interporrei fra le due fasi, magari come estensione della 1, l’analisi dei possibili sbocchi cui si sta cercando di giungere, analizzando i principali provvedimenti adottati.

Circa il metodo di lavoro concordo sulla necessità di una serietà di lavoro individuale. Vengo ai due punti di Ennio:

1. Prima selezione delle fonti ritenute assolutamente necessarie (ognuno indichi ciò che crede dovrebbe essere patrimonio comune prima di iniziare la discussione).

Grato per questo lavoro, soprattutto se mirato all’obiettivo non di rendere economisti quelli di noi che non sono economisti ma quello di metterli in grado di leggere gli avvenimenti. E’ ovvio che nel gruppo ci debbano essere degli economisti per il dovuto rigore del lavoro, e come punto di riferimento necessario, ma noi dobbiamo produrre analisi comprensibili per il cittadino medio perché prenda coscienza della situazione in cui vive.

2. Selezione accurata delle più appropriate fonti fra quelle proposte (non possiamo studiarci tutto lo scibile umano).

Verissimo, e qui la collaborazione e lo scambio sono necessarissimi.

3. Primo incontro in cui sarà richiesto a tutti i partecipanti di relazionare su una parte delle fonti selezionate (e di studiare in ogni caso tutto).

Vorrei capire meglio.

Credo sarebbe importante anche che ci si conoscesse un po’ meglio per capire meglio l’ottica, il tipo di formazione e il linguaggio di ciascuno. Rende meno anonimo il dialogo, credo.

Aldo

aldo zanchetta

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Messaggio  Ennio Gio 09 Apr 2009, 12:45

Il mio intento è evitare quello che accade spesso in gruppi di lavoro come questo (lo dico per esperienza): invece che studiare e riflettere per capire come stanno le cose e distillarne una spiegazione comprensibile dal il "cittadino comune", ci si limita a riportare il pensiero altrui dicendo che quello è il punto di arrivo (e non, eventualmente, un utile punto di partenza).

Insomma, se questo gruppo deve essere un circolo di "lettore e amatori" di qualcuno allora penso che sia del tutto inutile (in particolare per gli socpi dell'ARD e in generale per il cambiamento politico di questa società).

Io ho prodotto un primo schema intepretativo della crisi. E' il frutto delle mie conoscenze, delle mie riflessioni e del confronto con altri economisti. E' una schema semplice, comprensibile a chiunque, ed è atto ad essere ampliato ed arricchito (se non stravolto) da ulteriori riflessioni. Da qualche parte si deve pur partire e, visto che nessuno ha fatto proposte precise, mi è sembrato necessario dare un punto di riferimento. Al momento, tuttavia, nessuno ha raccolto il testimone. Invito tutti i mebri del gruppo (e non) a farlo.

Per quanto riguarda il punto 3 che indicavo (richiamato da Aldo): si tratta di un incontro di riflessione POSTERIORE ad una preparazione individual e allo sviluppo di una qualche riflessione. Questo perchè altrimenti la discussione non potrebbe essere fruttuosa, generare nuove intuizioni e comprensioni. Potrebbe, al massimo, essere il luogo in cui alcune conoscenze pregresse son otrasmesse.

Io credo fermamente che un gruppo di lavoro che deve produrre idee nuove per una società nuova ha bisogno che i suoi membri lavorino non solo quando si incontrano ma soprattutto TRA UN INCONTRO E L'ALTRO. Questa precondizione mi sembra imprescindibile.

Ennio

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