Associazione per una Rivoluzione Democratica
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Astensione: pro e contro - 17/03/2008

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Astensione: pro e contro - 17/03/2008 Empty Astensione: pro e contro - 17/03/2008

Messaggio  Admin Mar 24 Feb 2009, 18:09

PRO: IL CORAGGIO DELL'ASTENSIONE

Parliamoci chiaro,mi riferisco al cretinismo elettoralistico,questa volta i sostenitori del meno peggio,della difesa della falce e martello e i critici del qualunquismo antielettoralistico,hanno sbagliato obiettivo.Credevano di avere di fronte la solita posizione ideologica,quella per intenderci del nostro candidato che non è presente nelle liste riferita al faccione di Marx.Invece il nostro appello astensionista ha un significato politico,di attualità e dice stavolta no,il voto è una cosa seria astieniti.
Sarà forse questo approccio che ha scatenato nei settori 'radicali' una reazione che mi sembra isterica e poco motivata.
Vorremmo che questi settori rispondessero a queste due domande:è giusto o no contribuire a colare a picco la lista dei governisti dell'arcobaleno oppure vogliamo farci rappresentare da costoro nei prossimi anni?E'o no un'operazione politica liquidare il bertinottismo e costruire una muraglia cinese tra i compagni e le compagne e l'imbroglio neosocialdemocratico?Seconda domanda ,è compatibile con questo importante obiettivo politico la formazione di liste elettorali 'rivoluzionarie' e sicuramente ambigue per gli sviluppi futuri che somigliano tanto alle improvvisazioni postsessantottesche e che imitano l'esperienza di democrazia proletaria?
Noi non vogliamo col nostro appello aumentare il peso del partito astensionista,ma costruire un discorso politico e di prospettiva sulla sconfitta dell'arcobaleno evitando di cadere nell'equivoco e nell'imbroglio delle liste testimoniali,con o senza falce e martello. Per noi fare la scelta astensionista è dunque un atto di coraggio e di chiarezza e anche la misura di come sia maturata un'esigenza di cambiamento che faccia i conti con i miti e i riti di una certa sinistra.Di questo si ha paura quando si attaccano gli 'astensionisti'? Inutile,peraltro,tirare in ballo il discorso che Annibale è alle porte.Il veltronismo ha introdotto una novità non indifferente che è quella della variante di sistema,cioè destra e sinistra dentro la variante di sistema.Ai compagni e alle compagne che sono preoccupati della svolta autoritaria raccomanderei di leggere meglio la situazione.
Se abbiamo scritto anche che il voto è una cosa seria,per cui astieniti,non è un caso.Abbiamo considerato anche che cosa c'è veramente alle porte e di che cosa preoccuparsi.

Per cui tutti a Roma il 3O MARZO.

ERREGI

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CONTRO: PERCHE’ IO INVECE VOTERO’
di Giovanni Franzoni

Si muove, nell’ambito della sinistra militante, l’ipotesi dell’astensione politica alle prossime elezioni. Nessun può giudicare e condannare questa posizione, come nessuno può disprezzare chi la pensa diversamente.

Il 13 aprile io voterò per due motivi, il secondo dei quali è quello determinante.

Anzitutto non sono affatto persuaso che l’astensione politica di coloro che sono delusi sia dalla politica dell’attuale governo di centro-sinistra dimissionario, sia dei programmi e delle prospettive delle forze politiche di sinistra in vista delle prossime elezioni, possa formare un’area politica solida e coesa, impegnata con fermezza a cambiare le cose nel nostro paese, in Europa e nel mondo.

Difficilmente, nel pantano delle interpretazioni post-elettorali, ci sarà qualche organo di comunicazione o qualche “luogo” di controinformazione che possa riuscire a far valere la distinzione fra astensione politica e astensione qualunquista. Su tutto verrà versato la salsetta: la sinistra non c’è più, i “compagni delle salamelle alla festa dell’Unità” sono dei vecchietti nostalgici, gli intellettuali marxisti sono uno sparuto gruppo di accademici, gli operai non sono più “classe” ma massa di produttori/consumatori, mischiati ai tanti raggruppamenti corporativi e intenti ad assicurarsi un posticino “sicuro” nella società, Se devi accaldarti è meglio farlo per la tua squadra di calcio.

Il secondo motivo per cui andrò a votare, e questo è quello determinante, trae origine dal fatto che la mia patria politica è il mondo ed in particolare quella regione del mondo, il Medio Oriente, per il quale mi è parso dover spendere le ultime risorse della vita.

Dalle frequentazioni con compagni palestinesi o iracheni mi sono convinto che il loro giudizio sulla sinistra italiana sia più pragmatico del nostro. Non avrebbero mai messo sullo stesso piano la missione italiana in Libano, che ha fermato una invasione catastrofica e ha dato a Hezbollah l’opportunità di aprire un difficile ma importante fronte politico in Libano, con quella in Afganistan. Per questo considerano accettabile che la sinistra metta in programma di partecipare esclusivamente a operazioni ONU, escludendo quindi di partecipare ad operazioni NATO. Per questo hanno considerato positivamente la proposta di D’Alema di fare per Gaza quello che si era fatto per il Libano. Per loro la nonviolenza non è una fede religiosa, né una ideologia politica ma un metodo di lotta da privilegiare quando è possibile.

La sera del 4 marzo, a Roma, alla conclusione della fiaccolata contro l’assedio di Gaza e contro lo sterminio della popolazione in corso, dopo mons. Capucci e Myriam Marino dell’Associazione Ebrei contro l’occupazione, ha parlato il Presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio, Samir Al Qaryouti che dopo aver denunciato le manifeste intenzioni del governo israeliano di procedere allo sterminio e alla pulizia etnica nei confronti dei palestinesi, ha esaltato la sconfitta dell’esercito israeliano che supponeva di incontrare la collaborazione degli uomini di Fatah che invece hanno combattuto, fianco a fianco, con i fratelli di Hamas.

Infine ha concluso, con sorpresa di non pochi, ringraziando il governo italiano per la solidarietà, nonostante tutto, dimostrata e augurandosi che nella situazione attuale si potesse ancora contare sull’appoggio dell’Italia.

Secondo la mia opinione, i palestinesi si attendono dalla Sinistra, di lasciare aperti i varchi di speranza per una vittoria della causa palestinese. A questo è indispensabile una forza parlamentare, al governo o all’opposizione che sia.

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Astensione: pro e contro - 17/03/2008 Empty Re: Astensione: pro e contro - 17/03/2008

Messaggio  manuelposadas Ven 13 Mar 2009, 21:17

eh sì ci svuolle un bel coraggio ad astenersi questa volta
da vero snob dovrei dire anche io "mi astengo signori miei"
invece mi sporcherò le mani e farò qualcosa tenedo a mente la mail che mi ha mandato massimo rossi sulle elezioni europee
la avete letta?

io pensavo che riv dem potesse diventare un partito
una forza politica che almeno facesse un tentativo immediato per la costruzione di un programma politico

ma niente: ossuta determinazione nell'ennesimo documentarsi... come chi vuole studiare sempre e non prendere mai una laurea... dejà vu...

sarebbe il caso di fare una conta, mi dico e penso di uscire da questo posto

ma mi dispiace in fondo

manuelposadas

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