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elezioni europee

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Messaggio  stefanoisola Ven 13 Mar 2009, 19:10

cari tutti,

una breve riflessione a riguardo della mozione sull'astensione, rispetto alla quale
mi pare che ancora una volta si riproponga il problema della chiarezza
alla base delle possibili scelte condivise, e in particolare alla base delle indicazioni che emergono dall'Ard.

La bozza che ha fatto girare Leonardo Mazzei (brevemente discussa ed approvata già dall'assemblea di Firenze) e gli interventi successivi di Massimo Marco Rossi e di Leonello Zaquini rappresentano tutto l'arco delle possibili opzioni di fronte all'"appuntamento" elettorale europeo: astensione, annullamento, voto.

Procedo ad una rapidissima disamina in senso inverso:

Secondo Leonello, in estrema sintesi, "chi non vota, di fatto, vota per chi è gia al potere", mentre chi lo fa favorisce "il ricambio della classe politica" e "la diversità e ricchezza di proposta politica". Alla prima tesi si potrebbe obiettare che tra le due opzioni:
1) "votare per chi è già al potere" non andando a votare;
2) votare per chi è già al potere perché è l'UNICA possibilità di fatto qualunque cosa si voti (almeno per quanto riguarda il nostro paese);
almeno la prima lascia più tempo per pensare ad altro.
Quanto alla seconda tesi, che chi vota favorisce "il ricambio della classe politica" ecc, affinché abbia senso, occorre naturalmente essere almeno un po' interessati a che vi sia "ricambio della classe politica", in altre parole a riformare lo stato di cose presente (ma non eravamo una associazione "rivoluzionaria"?)

Secondo Massimo Marco, invece, l'annullamento della scheda è un'azione che "parla" più chiaramente dell'astensione perché è un'azione di "rifiuto esplicito", che non può essere confusa con l'indifferenza ecc
A questo si potrebbe obiettare che l'annullamento è più che altro un "voto di protesta", cioè un modo tra i tanti per stabilire un rapporto di contrapposizione dialettica con la casta. Ma affinché questo abbia un senso occorre che si abbia almeno un briciolo di fiducia nella possibilità di un tale rapporto (e mi pareva che questo l'avessimo escluso categoricamente).

Venendo all'opzione astensionista, la bozza pur esprimendosi chiaramente sulla giustezza e la necessità di opporsi senza mezzi termini all'Europa dei banchieri e dei tecnocrati, non esprime secondo me con altrettanta chiarezza le ragioni per cui l'astensione sarebbe "l'unico strumento a disposizione per far risuonare in tutta Europa" tale opposizione. O meglio, affermare che le decisioni europee sono prese fuori dal parlamento, che le elezioni sono una farsa ecc non è in sé un argomento sufficiente per
sostenere che l'astensione (e non altre opzioni) è l'unico strumento. Occorre secondo me un discorso più chiaro e più forte.

Ma c'è, credo, tempo di riparlarne. Se non altro parlarne con più chiarezza
ci può aiutare a chiarire le nostre proposte politiche....

Stefano

stefanoisola

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Messaggio  leozaquini Ven 13 Mar 2009, 21:15

Stefano,

ritengo che tu abbia "riassunto" molto male quanto io penso a proposito dell'astensionismo.

Ma quello che trovo veramente bizzarro ed anzi del tutto incomprensibile e' COME MAI tu ti sia preso la briga di "rissumere" (voglio essere clemente) quanto io ho detto in proposito, quando TUTTI se lo possono leggere da se!
Accedendo IN DIRETTA alla informazione! Che si trova in questo stesso forum!
e precisamente:

QUI

Siccome gia' mi pare di scrivere in italiano, che bisogno hai di "tradurmi"? (tra l'altro PESSIMAMENTE).

L'altra cosa che soprende, e che non proprio come giustificare, e' che apri un tema di discussione ACCANTO AD UN TEMA DI DISCUSSIONE GIA' APERTO!
(E questo senza contare che Massimo si e' messo a chiacchierare dello stesso tema, mediante e mail! . . . il casino . . .).

Raccomando l'admin di riunire i temi di discussione, in modo che la discussione stessa sia possibile.

leozaquini

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elezioni europee Empty presunti riassunti

Messaggio  stefanoisola Sab 14 Mar 2009, 01:05

È un sicuro segno di vitalità che il dibattito s'infiammi di passione, ma che diamine!
che lo faccia sulla contrapposizione di argomenti concreti!

Leo, mi pare francamente buffo il tuo atteggiamento da professorino
di primo pelo, pronto e vigile a cogliere in fallo il povero discente.

Non ti preoccupare: sono certo che tutti, ma proprio tutti, abbiano compreso appieno la logica delle tue argomentazioni sull'astensionismo.
Proprio per questo in quelle tre sciocchezze che ho scritto io non c'era l'ombra dell'intenzione di "riassumerti"; così come non c'era l'ombra di riassumere Massimo Marco o Leonardo, ma curiosamente questa possibilità non sembra preoccuparti.

Mi sono limitato a riportare tre frasine che compaiono nella tua presentazione sul voto e cioè: "chi non vota, di fatto, vota per chi è gia al potere", mentre chi vota (secondo le modalità da te indicate) favorisce "il ricambio della classe politica" e "la diversità e ricchezza di proposta politica".

Ammetto che sezionare pezzetti di un discorso articolato ed usarli così separati allo scopo di criticare l'intero discorso non è una buona pratica, anzi in generale è pessima; ma in questo caso, come mi pareva più che chiaro,
lo scopo non era affatto quello di fare una "recensione critica" delle tue posizioni, ma quello di cercare di suscitare un surplus di discussione sul tema delle elezioni, visto che abbiamo in programma l'eventualità di pronunciarci come Ard
su questo problema.

Personalmente penso che il tuo argomento, preso per intero, abbia una sua
razionalità, ma come molte altre posizioni segnate da uno stringente pragmatismo, alla fine rischia di perdere di vista
la possibilità stessa che ciò di cui tenta di dimostrare l'utilità sia un insieme vuoto.

stefanoisola

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elezioni europee Empty Re: elezioni europee

Messaggio  leozaquini Sab 14 Mar 2009, 03:18

Io invece ancora non ho capito:

1) come mai invece di concentrarti a farci conoscere quello che pensi tu, dedichi tempo e spazio a riassumere quello che dico io. Non serve, tutti infatti se lo possono leggere da se'.

2) come mai apri un tema di discussione, doppione di un altro, nel quale leggo un riassunto di quello che ho scritto nella discussione qui accanto.

. . . se a tutto questo ci aggiungi che altre considerazioni girano in 2 (!) mailing lists . . . .

la sgangheratezza del nostro modo di discutere mi pare che francamente superi la soglia dell'ammissibile.

. . . qui l'amministratore mi pare sia caduto ammalato.

In atteso della pronta guarigione di Nicoletta, metto qui il mio messaggo . . . che si trova "di la' ". Infatti che sia giusto o sbagliato quel che dico, sara' meglio che ciascuno lo valuti da solo, visto che tutti possono. Se dai tempi di Lutero la Bibbia ognuno se la legge da solo, non capisco perche' gli amici di ARD debbano leggere quello che dico io, tramite i riassunti tuoi. . . . No?
Da te mi interessa di piu' leggere quello che pensi tu.

Pertanto, quello che penso io, eccolo qui sotto, (pensiero mio, riassunto da me, per essere letto da voi):
= = =
= = =
. .
(Leonardo dice:)
. . . "Il modo migliore per delegittimare . . . "
= = =


Sono invece in totale e radicale disaccordo nel ripercorrere l'antico errore anarchico dell'astensionismo.

So per altro molto bene che il sogno semplicistico di una facile "delegittimazione" mendiante la banalita' del non voto puo' durare cento anni, puo' causare la morte del portatore della malattia estensionista (come infatti sono morti gli anarchici e PRECISAMENTE a causa di questa loro malattia). Eppure fino alla scomparsa ed alla estinzione e pur ammettendo che "noi anarchici ci siamo marginalizzati", gli anarchici sono fedeli all'astensionismo.

Lo so perche' sono inscritto ad uno dei piu' nutriti ed attivi circoli anarchici d'europa. Ancora non li ho convinti tutti ad andare a votare, ma qualche dubbio vedo che comincio a farlo nascere.
Vediamo se ci riesco anche qui, cari amici.

La considerazione fondamentale e' che, disgraziatamente, il potere dei gestori del potere non e' mai e per nulla legato al numero dei votanti effettivi.
Per questo il non voto NON delegittima. Anzi facilita i Re (o chi oggi svolge la medesima professione) a governare senza fastidi.
Ma vediamo piu' in dettalgio:

1) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo la legislatura durera' il 50%.
2) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo il numero dei rappresentanti eletti verra' ridotto.
3) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo la Casta-dei-rappresentanti avra' un potere legislativo o esecutivo anche solo leggermente ridotto o sara' in qualche modo costretta ad interpellare il pare dei cittadini essendo costretta a referendum, sondaggi di opinione, . . . ecc ecc. su un numero maggiore di temi.
4) se il 50% dei posti in un teatro NON vengono occupati dagli spettatatori, l'attore rischia il posto o quanto meno una riduzione del cachet. Questo non capita ai rappresentanti di nessuna delle Caste-di-politici-di-professione. Il loro stipendio non e' mai legato al numero dei partecipanti effettivi alle elezioni.
5) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo il finanziamento pubblico dei partiti viene in qualche modo ridotto.
6) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, i media posseduti dalla casta hanno buon gioco a fare passare questo fatto come "democrazia matura". E nemmeno il finanziamento pubblico dei media e' influenzato dal numero dei partecipanti alle elezioni.
7) se si consolida tra gli aventi diritto al voto l'abitudine di non andare a votare, gli "eletti" oltre a non perdere nessuna delle loro prerogative, hanno il vantaggio di contare su un numero piu' ristretto di fedeli facili da convincere e soprattutto da remunerare. Con costoro sara' piu' facile creare un profiquio sodalizio privo di novita' e di imprevisti. La Casta si consolida.

Per cui, tra persone razionali dovrebbe emergere la domanda:
"a cosa serve non votare?".
O anche:
"Per quale ragione, la Casta-della-nuova-nobilta' dovrebbe preoccuparsi del numero dei votanti?"
O anche:
"Per quale ragione la Casta dovrebbe incoraggiarci ad andare a votare?"
E anche e' spontaneo dire:
"Ecco come mai il non voto e' incoraggiato, ed anzi incensato come -maturita'-, e sostanziale soddisfazione per l'operato dei politici. In un nuovo equilibrio raggiunto dalla divisone dei ruoli e delle competenze: noi-regnamo-voi-lavorate"

Detto questo, resta una obiezione: "Si ma votare e' difficile . . . non so per chi votare . . . ".
Questo e' abbastanza vero.

Ma e' un problema facilmente risolvibile.

Per rispondere a questo quesito alcuni anni fa, avevo redatto una presentazione power point che volentieri vi metto a disposizione:

Clicca qui: Votare, COME


leozaquini

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