Associazione per una Rivoluzione Democratica
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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei)

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Messaggio  Admin Mer 11 Mar 2009, 23:53

Elezioni europee: perché l’astensione.

Tra circa tre mesi si terranno le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.

I partiti politici si accingono a chiedere di nuovo il voto dei cittadini senza che abbiano niente da dire sulla struttura oligarchica ed antidemocratica dell’Unione Europea. Una struttura nella quale il parlamento di Strasburgo ha un ruolo puramente ornamentale.

Per respingere con forza questa Europa dei banchieri e dei tecnocrati, è necessario dire di no alle sue istituzioni ed al ceto politico che le popola.

Il modo migliore per delegittimare queste istituzioni è il rifiuto di un voto che in nessun caso potrebbe cambiare le politiche economiche, sociali ed internazionali dell’Unione. Alla richiesta di un voto inutile, è necessario opporre la protesta organizzata di un non voto utile.

Per questi motivi l’Associazione per una Rivoluzione Democratica (ARD) promuove una campagna astensionista in vista delle prossime elezioni di giugno, con lo scopo di denunciare la deriva antidemocratica del continente, accentuata in Italia dalle profonde spinte autoritarie in corso, alimentate dal governo Berlusconi e non contrastate seriamente dall’attuale “opposizione” parlamentare, che anzi ha condiviso la nuova legge elettorale truffa per le europee.

E’ ora di dire no all’Europa di Maastricht, all’Europa antisociale ed autoritaria del Trattato di Lisbona che ora si vuole imporre in sostituzione di una costituzione fortunatamente bocciata dai popoli (Francia ed Olanda) che hanno avuto la possibilità di esprimersi su di essa con il referendum. Anche il Trattato di Lisbona, che ripropone la concezione mercatista, tecnocratica ed antidemocratica della costituzione bocciata nel 2005, è già stato respinto nell’unico stato (l’Irlanda) in cui sia stato sottoposto a referendum.

Ma i vertici della UE non si arrendono e si apprestano ad ottenere ora il sì di Dublino con pressioni e minacce di tutti i tipi. Questa è la “democrazia” che le oligarchie europee vogliono imporci e che possiamo contrastare solo con una forte delegittimazione di massa.

Tutte le principali decisioni europee sono prese al di fuori del parlamento, comprese quelle che riguardano la politica internazionale e la partecipazione alle guerre in corso. L’Unione Europea, nata storicamente come strumento degli Stati Uniti nell’ambito della guerra fredda (da qui lo strettissimo rapporto tra UE e Nato), è ora parte della Guerra infinita scatenata da Bush ed ancora oggi guidata dagli Usa, il cui caso più evidente è rappresentato dall’attuale escalation in Afghanistan.

Per tutti questi motivi l’Associazione per una Rivoluzione Democratica (ARD) indica la strada dell’astensionismo di massa, come unico strumento a disposizione per far risuonare in tutta Europa il no ad una Unione dominata dalle oligarchie finanziarie, una Unione mercatista, antisociale ed atlantica.

* Fuori dall’Europa delle banche, per un’Europa dei popoli
* Per l’annullamento di tutti i trattati europei, a partire da quello di Maastricht
* Per la riconquista della sovranità nazionale
* Per la democrazia

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Messaggio  leozaquini Gio 12 Mar 2009, 22:17

Leonardo Mazzei ha scritto:Il modo migliore per delegittimare . . .
Sono invece in totale e radicale disaccordo nel ripercorrere l'antico errore anarchico dell'astensionismo.

So per altro molto bene che il sogno semplicistico di una facile "delegittimazione" mendiante la banalita' del non voto puo' durare cento anni, puo' causare la morte del portatore della malattia estensionista (come infatti sono morti gli anarchici e PRECISAMENTE a causa di questa loro malattia). Eppure fino alla scomparsa ed alla estinzione e pur ammettendo che "noi anarchici ci siamo marginalizzati", gli anarchici sono fedeli all'astensionismo.

Lo so perche' sono inscritto ad uno dei piu' nutriti ed attivi circoli anarchici d'europa. Ancora non li ho convinti tutti ad andare a votare, ma qualche dubbio vedo che comincio a farlo nascere.
Vediamo se ci riesco anche qui, cari amici.

La considerazione fondamentale e' che, disgraziatamente, il potere dei gestori del potere non e' mai e per nulla legato al numero dei votanti effettivi.
Per questo il non voto NON delegittima. Anzi facilita i Re (o chi oggi svolge la medesima professione) a governare senza fastidi.
Ma vediamo piu' in dettalgio:

1) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo la legislatura durera' il 50%.
2) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo il numero dei rappresentanti eletti verra' ridotto.
3) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo la Casta-dei-rappresentanti avra' un potere legislativo o esecutivo anche solo leggermente ridotto o sara' in qualche modo costretta ad interpellare il pare dei cittadini essendo costretta a referendum, sondaggi di opinione, . . . ecc ecc. su un numero maggiore di temi.
4) se il 50% dei posti in un teatro NON vengono occupati dagli spettatatori, l'attore rischia il posto o quanto meno una riduzione del cachet. Questo non capita ai rappresentanti di nessuna delle Caste-di-politici-di-professione. Il loro stipendio non e' mai legato al numero dei partecipanti effettivi alle elezioni.
5) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo il finanziamento pubblico dei partiti viene in qualche modo ridotto.
6) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, i media posseduti dalla casta hanno buon gioco a fare passare questo fatto come "democrazia matura". E nemmeno il finanziamento pubblico dei media e' influenzato dal numero dei partecipanti alle elezioni.
7) se si consolida tra gli aventi diritto al voto l'abitudine di non andare a votare, gli "eletti" oltre a non perdere nessuna delle loro prerogative, hanno il vantaggio di contare su un numero piu' ristretto di fedeli facili da convincere e soprattutto da remunerare. Con costoro sara' piu' facile creare un profiquio sodalizio privo di novita' e di imprevisti. La Casta si consolida.

Per cui, tra persone razionali dovrebbe emergere la domanda:
"a cosa serve non votare?".
O anche:
"Per quale ragione, la Casta-della-nuova-nobilta' dovrebbe preoccuparsi del numero dei votanti?"
O anche:
"Per quale ragione la Casta dovrebbe incoraggiarci ad andare a votare?"
E anche e' spontaneo dire:
"Ecco come mai il non voto e' incoraggiato, ed anzi incensato come -maturita'-, e sostanziale soddisfazione per l'operato dei politici. In un nuovo equilibrio raggiunto dalla divisone dei ruoli e delle competenze: noi-regnamo-voi-lavorate"

Detto questo, resta una obiezione: "Si ma votare e' difficile . . . non so per chi votare . . . ".
Questo e' abbastanza vero.

Ma e' un problema facilmente risolvibile.

Per rispondere a questo quesito alcuni anni fa, avevo redatto una presentazione power point che volentieri vi metto a disposizione:

Clicca QUI: Votare, come?

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Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:41

Cari tutti, ho letto la Bozza di Leonardo Mazzei sulle Elezioni
Europee. Non la condivido. Considero l'indicazione di una nuova
astensione dal voto un gravissimo errore politico.

Congela un enorme potenziale di persone incazzate ed impotenti invece
che stimolarlo, mobilitarlo in azioni positive di rifiuto esplicito
del sistema..per accorparlo poi, il più rapidamente ed unitariamente
possibile.... su alcuni concreti elementi programmatici in vista
delle democratiche spallate che sarà pur necessario produrre con
continuità crescente nei prossimi mesi se non vogliamo regalare il
Paese allo sfascismo della massoneria piduista....

Mi pare che sia questa la strada inevitabile di una efficace e
tempestiva Rivoluzione Democratica....

Perciò vi mando il documento traccia delle prossime azioni
politiche... orientate in tutt'altra direzione rispetto a quella
proposta da Mazzei.... che, con altri compagni, la prossima
settimana, tenterò di proporre ai "Movimenti "presenti nella
Regione Veneto ....

Spero che abbiate la voglia di leggerlo e di prenderlo in
considerazione:


Appello a tutti i veri democratici Italiani :

Nelle prossime Elezioni del Parlamento Europeo le Corrotte
Oligarchie del PDL - PD esproprieranno, ancora una volta, il
POPOLO ITALIANO della sua Sovranità, sancita dalla Costituzione
Italiana, in virtù di una Legge Elettorale Porcata già
efficacemente sperimentata nelle elezioni del 13 Aprile 2008 a cui
i "geniali" rappresentanti di Rifondazione Comunista, del PCDI, dei
Verdi, di Sinistra Democratica ed altri isolati frazionisti - già
assisi nel vecchio parlamento Italiano - non seppero e/o non vollero
opporsi....

Con quella legge elettorale Berlusconi, Veltroni, Fini, Casini,
Bossi hanno riempito il nuovo Parlamento Italiano di servi, di nani,
di ballerine e di delinquenti mafiosi che oggi affrontano la più
grave crisi ambientale, finanziaria, economica, culturale e sociale
degli ultimi 100 anni riproponendo massicce dosi aggiuntive delle
stesse miopi, folli scelte che l'hanno determinata.

Il precipitare della situazione e le frammentazioni dei Movimenti
Locali sino ad oggi hanno impedito che prendesse corpo un Nuovo
Soggetto Politico, del tutto esterno e libero da qualsiasi forma di
compromesso e ricatto del " Sistema in Crisi"... in grado di
presentare una propria concreta piattaforma politica e coerenti,
concordi, democratiche rappresentanze per le prossime Elezioni Europee.

Questo ritardo dovrà essere colmato nei prossimi mesi perchè l'Italia
disegnata dalla Costituzione Antifascista, come Collettività
Nazionale e come soggetto della Comunità Europea e Mondiale non ha
futuro se le leve del Governo Italiano rimangono nelle mani di
Berlusconi; se Camera e Senato sono Guidati da Fini e Schifani, se
l'opposizione è monopolizzata dalla fallimentare classe dirigente
del Pd che ha più volte dimostrato, con i governi di Centro
Sinistra guidati da Prodi, Amato e D'Alema di essere completamente
prigioniera del "Sistema Consumista".

Per uscire dal ricatto delle Oligarchie Culturali, Economico-
Finanziarie e Partitiche Italiane invitiamo tutti i veri
democratici a recarsi alle urne Europee e ad annullare la scheda
elettorale con una breve frase di ironico dissenso o , con Scritte
tipo :

OLTRE IL SISTEMA DEI RICCHI ..CONTRO LA RAPINA DI FUTURO...CONTRO LO
SCASSO AMBIENTALE....CONTRO LE GUERRE E LE ARMI....CONTRO LA
PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA...

Oppure... indicando una più alta idealità politica... : RINASCIMENTO
DEMOCRATICO SUBITO !

Il numero dei Resistenti attivi-Rivoluzionari democratici che si
segnaleranno in questo modo dirà se in Italia c'è ancora spazio
per l'intelligenza e la dignità o se il Popolo Italiano davvero si
merita la sua attuale, miserabile, rappresentanza parlamentare.


Pensate quanta forza può dare a Rivoluzione Democratica nei
prossimi mesi una proposta come questa ...e quale rapporto
dialettico può innescare nel popolo Italiano ed Europeo... prima e
subito dopo il 6 Giugno....

Rimango in attesa di un cenno di cortese riscontro e vi invio un
preoccupato saluto .

Massimo Marco Rossi.

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Da Leonello Zaquini

Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:42

MI stupivo nel constatare che nessuno commentasse, nel forum ovviamente (che dovrebbe essere la PIAZZA-di-discussione: oggetto creato ed adatto per discutere).
Invece scopro che, negli scantinati ed in questo oscuro sottoscala (la mailing list) si parlotta di cose
persino serie.

Non capisco questa vostra vocazione alla carboneria ed al rompere le palle con messaggi e- mail (che dovrebbero ragionevolmente essere riservati per altre cose).
I messaggi con indirizzo google, come avevo anticipato, gia' li archivia nel cestino della spazzatura
il mio filtro anti spam senza bisogno di miei interventi. Foltro che terro' attivo ancora per un po'.

Questo invece ha passato il filtro, ovviamente.

Ma veniamo al tema che e' interessante e di certo meriterebbe una discussione SERIA che sara'
evidentemente IMPOSSIBILE fin tanto che vi ostinerete a utilizzare strumenti POCO SERI
per discutere (per tanto, da NON condursi mediante e mail. . . .
Ma quando kazzo vi deciderete ad usare il forum? . . . .) .

Per venire al tema: condivido molto le opinioni espresse da Massimo e ne ho gia' esprese anche io, di simili.

Saluti carbonari a voi che parlate negli scantinati.
Ciao

Leonello

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty elezioni europee (da Stefano Isola)

Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:44

cari tutti,

una breve riflessione a riguardo della mozione sull'astensione, rispetto alla quale
mi pare che ancora una volta si riproponga il problema della chiarezza
alla base delle possibili scelte condivise, e in particolare alla base delle indicazioni che emergono dall'Ard.

La bozza che ha fatto girare Leonardo Mazzei (brevemente discussa ed approvata già dall'assemblea di Firenze) e gli interventi successivi di Massimo Marco Rossi e di Leonello Zaquini rappresentano tutto l'arco delle possibili opzioni di fronte all'"appuntamento" elettorale europeo: astensione, annullamento, voto.

Procedo ad una rapidissima disamina in senso inverso:

Secondo Leonello, in estrema sintesi, "chi non vota, di fatto, vota per chi è gia al potere", mentre chi lo fa favorisce "il ricambio della classe politica" e "la diversità e ricchezza di proposta politica". Alla prima tesi si potrebbe obiettare che tra le due opzioni:
1) "votare per chi è già al potere" non andando a votare;
2) votare per chi è già al potere perché è l'UNICA possibilità di fatto qualunque cosa si voti (almeno per quanto riguarda il nostro paese);
almeno la prima lascia più tempo per pensare ad altro.
Quanto alla seconda tesi, che chi vota favorisce "il ricambio della classe politica" ecc, affinché abbia senso, occorre naturalmente essere almeno un po' interessati a che vi sia "ricambio della classe politica", in altre parole a riformare lo stato di cose presente (ma non eravamo una associazione "rivoluzionaria"?)

Secondo Massimo Marco, invece, l'annullamento della scheda è un'azione che "parla" più chiaramente dell'astensione perché è un'azione di "rifiuto esplicito", che non può essere confusa con l'indifferenza ecc
A questo si potrebbe obiettare che l'annullamento è più che altro un "voto di protesta", cioè un modo tra i tanti per stabilire un rapporto di contrapposizione dialettica con la casta. Ma affinché questo abbia un senso occorre che si abbia almeno un briciolo di fiducia nella possibilità di un tale rapporto (e mi pareva che questo l'avessimo escluso categoricamente).

Venendo all'opzione astensionista, la bozza pur esprimendosi chiaramente sulla giustezza e la necessità di opporsi senza mezzi termini all'Europa dei banchieri e dei tecnocrati, non esprime secondo me con altrettanta chiarezza le ragioni per cui l'astensione sarebbe "l'unico strumento a disposizione per far risuonare in tutta Europa" tale opposizione. O meglio, affermare che le decisioni europee sono prese fuori dal parlamento, che le elezioni sono una farsa ecc non è in sé un argomento sufficiente per
sostenere che l'astensione (e non altre opzioni) è l'unico strumento. Occorre secondo me un discorso più chiaro e più forte.

Ma c'è, credo, tempo di riparlarne. Se non altro parlarne con più chiarezza
ci può aiutare a chiarire le nostre proposte politiche....

Stefano

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Re: elezioni europee

Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:46

Stefano,

ritengo che tu abbia "riassunto" molto male quanto io penso a proposito dell'astensionismo.

Ma quello che trovo veramente bizzarro ed anzi del tutto incomprensibile e' COME MAI tu ti sia preso la briga di "rissumere" (voglio essere clemente) quanto io ho detto in proposito, quando TUTTI se lo possono leggere da se!
Accedendo IN DIRETTA alla informazione! Che si trova in questo stesso forum!

Siccome gia' mi pare di scrivere in italiano, che bisogno hai di "tradurmi"? (tra l'altro PESSIMAMENTE).

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty presunti riassunti (da Stefano Isola)

Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:47

È un sicuro segno di vitalità che il dibattito s'infiammi di passione, ma che diamine!
che lo faccia sulla contrapposizione di argomenti concreti!

Leo, mi pare francamente buffo il tuo atteggiamento da professorino
di primo pelo, pronto e vigile a cogliere in fallo il povero discente.

Non ti preoccupare: sono certo che tutti, ma proprio tutti, abbiano compreso appieno la logica delle tue argomentazioni sull'astensionismo.
Proprio per questo in quelle tre sciocchezze che ho scritto io non c'era l'ombra dell'intenzione di "riassumerti"; così come non c'era l'ombra di riassumere Massimo Marco o Leonardo, ma curiosamente questa possibilità non sembra preoccuparti.

Mi sono limitato a riportare tre frasine che compaiono nella tua presentazione sul voto e cioè: "chi non vota, di fatto, vota per chi è gia al potere", mentre chi vota (secondo le modalità da te indicate) favorisce "il ricambio della classe politica" e "la diversità e ricchezza di proposta politica".

Ammetto che sezionare pezzetti di un discorso articolato ed usarli così separati allo scopo di criticare l'intero discorso non è una buona pratica, anzi in generale è pessima; ma in questo caso, come mi pareva più che chiaro, lo scopo non era affatto quello di fare una "recensione critica" delle tue posizioni, ma quello di cercare di suscitare un surplus di discussione sul tema delle elezioni, visto che abbiamo in programma l'eventualità di pronunciarci come Ard su questo problema.

Personalmente penso che il tuo argomento, preso per intero, abbia una sua
razionalità, ma come molte altre posizioni segnate da uno stringente pragmatismo, alla fine rischia di perdere di vista la possibilità stessa che ciò di cui tenta di dimostrare l'utilità sia un insieme vuoto.

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Re: elezioni europee (da Leonello Zaquini)

Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:49

Io invece ancora non ho capito:

1) come mai invece di concentrarti a farci conoscere quello che pensi tu, dedichi tempo e spazio a riassumere quello che dico io. Non serve, tutti infatti se lo possono leggere da se'.

2) come mai apri un tema di discussione, doppione di un altro, nel quale leggo un riassunto di quello che ho scritto nella discussione qui accanto.

. . . se a tutto questo ci aggiungi che altre considerazioni girano in 2 (!) mailing lists . . . .

la sgangheratezza del nostro modo di discutere mi pare che francamente superi la soglia dell'ammissibile.

Ricordo che per rispondere a questo quesito alcuni anni fa, avevo redatto una presentazione power point che volentieri vi metto a disposizione:

Clicca qui: Votare, COME

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty da Leonardo Mazzei

Messaggio  Admin Sab 14 Mar 2009, 10:52

leozaquini ha scritto:MI stupivo nel constatare che nessuno commentasse...
Leonello,
oltre che anarco-elettoralista, sei veramente insopportabile.
Del tuo filtro, se permetti, me ne frego.
Sono stato tra i primi a segnalare i problemi della discussione via mailing list, ma non credo di "aver rotto le palle" - secondo la tua fine espressione.
Ho usato la lista al minimo. Certo mi è sembrato lo strumento più utile per la discussione su un tema che interessa tutti. Ma siccome sono un tipo paziente ho chiesto a Nicoletta di inserire anche sul forum la bozza.
Discuteremo con calma degli strumenti più opportuni, ma se permetti li decideremo collettivamente.

Infine, nel merito delle europee, ho capito che la pensi diversamente, ma per favore non prendiamoci in giro dicendo che la pensi come Massimo Marco.
Massimo Marco fa una proposta di annullamento che - a mio modesto avviso - non è in contraddizione con la campagna astensionista (ma su questo scriverò dopo, se permetti sulla lista), mentre tu sei per esprimere un voto, anche se non si è ancora capito quale.
Mi pare che esista una certa differenza...

Leonardo

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Risposta di Leonello a Leonardo (da una delle due mailing lists)

Messaggio  leozaquini Sab 14 Mar 2009, 12:43

Ringrazio Nicoletta per lo sforzo di ricucire una discussione (francamente allucinante) dove i siti di discussione risultano praticamente piu' numerosi che non i partecipanti!

Per concludere il quadro pero' devo aggiungere qui anche questa mia riposta a Leonardo per il suo intervento qui sopra (scambio di interventi, avvenuto in UNA delle DUE mailing lists!).

= = =
Caro Leonardo,

Dici bene, la definizione "anarco-elettoralista" e' calzante ed infatti e' frutto di uno sforzo cosciente e razionale
(e che inoltre ritengo riuscito) di correzione dell'astensionsmo che ha portato gli anarchici al suicidio, mediante un utilizzo tattico dell'elettoralismo (per esempio di tipo marxista - 2° internazionale) che anche ha portato i marxisti ad un analogo suicidio, pur se realizzato con mezzi diversi ed opposti.
Anche in questo campo le due correnti del socialismo possedevano ognuna una parte di verita'.

Ognuna delle due aveva la meta' di verita' che mancava all'altro.
Per sopravvivere invece occorreva possadere la verita' per intero.

Per questo sono morte entrambe.
Un vero peccato.

Adesso gli anarchici di qui (eredi della gloriosa Fédération Jurassienne) fanno convegni in cui si interrogano: "Ci
siamo marginalizzati! Come mai?" . . . io ci vado e, pur con la dovuta modestia, glielo spiego. Noto con piacere che
loro mi ascoltano.

Confesso che mi piacerebbe molto poterne discutere seriamente anche con te che proponi di fare il medesimo errore.
Per questo pero', come prima cosa va definito il MODO ed il LUOGO del discutere.
Non puoi seriamente discutere di certe cose, in un ascensore, . . . nella toilette del casello di un'autostrada, . .
. o in una mailing list.

Effettivamente non mi pare sia tu a fare smodato uso della mailin list come luogo di dibattio (almeno da che posso
saperne, visto che la lascio leggere al mio filtro anti spam). Eppure rinnovo a te ed a Massimo il mio invito ad usare un mezzo meno inefficente di comunicazione: IL forum.

Sul commento al messaggio di Massimo, hai perfettamente ragione: non sono affatto d'accordo con la sua proposta.
Come tutti possono verificare leggendo quello che dico nel forum (e i link ad altri documenti).

Ancora una volta pero' i fatti mi danno ragione: l'equivoco e' legato al fatto che UNA INTERA FRASE, manca nel mio
testo. L'errore e' stato mio. Disgraziatamente una intera frase mi e' rimasta "nel calamaio" (probabilmente per un
contrattempo, che c'e' stato, nello scrivere) .

Di certo se in vece di una mailing list si fosse trattato di un messaggio nel forum (che si rilegge piu' agevolemente
che non un messaggio spedito) me ne sarei accorto . . . entri e modifichi . . .

Vedi, ancora una volta la cosa si conferma: non si puo' discutere di cose serie ne' scambiandosi qualche parola nel
pisciatoio del casello di un' autostrada, come nemmeno in una mailing list. Nascono equivoci!
(Sono stupito dello sforzo che devo fare per cercare di convincervi di utilizzare nel modo opportuno lo strumento che
opportunamente e' stato messo a disposizione. IL forum. Ma spero che si capira' che questo sforzo sia a fin di bene).

Ciao
Leonello

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Re: Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei)

Messaggio  Ennio Dom 15 Mar 2009, 17:05

Dopo la bella discussione avvenuta sabato (al coordinamento) sono ancora più convinto che l'astesione sia, in questa fase, la risposta giusta. In particolare mi hanno convinto gli argomenti di Leonardo Mazzei, Stefano Isola e Alberto Signorini che trovate riassunti nel verbale postato da Stefano.

Volgio ora aggiungere qualcosa per contribuire a questa importante discussione. Le domande postate da Leonello offrono un utile spunto.

Per cui, tra persone razionali dovrebbe emergere la domanda:
"a cosa serve non votare?".

Sbagliato. Tra persone razionali la domande che emerge è: "A che serve votare?". Infatti, il voto individuale ha un impatto trascurabile (indistinguibile dall'impatto nullo) sul risultato elettorale e perciò non si vede perchè un individuo che vota con l'obiettivo di influenzare il risultato elettorale dovrebbe farlo. In realtà, il voto o il non voto hanno senso solo in un'ottica collettiva: sono gesti volti ad ispirare altri gesti e non gesti compiuti per i risultati diretti che si pensa possano generare.


O anche:
"Per quale ragione, la Casta-della-nuova-nobilta' dovrebbe preoccuparsi del numero dei votanti?"

Il motivo mi sembra chiaro: una classe dirigente risultante da elezioni in cui votano poche persone è meno legittimata e quindi ha maggiori difficoltà a governare. In altre parole gestisce più difficilmente i propri interessi.


O anche:
"Per quale ragione la Casta dovrebbe incoraggiarci ad andare a votare?"

Perchè è interessata ad avere un alto numero di votanti per ottenere legittimazione.


E anche e' spontaneo dire:
"Ecco come mai il non voto e' incoraggiato, ed anzi incensato come -maturita'-, e sostanziale soddisfazione per l'operato dei politici. In un nuovo equilibrio raggiunto dalla divisone dei ruoli e delle competenze: noi-regnamo-voi-lavorate"

Sbagliato. Il voto, e non il non-voto, è sempre molto incoraggiato (tranne quelo referendario). Ci sono disincentivi forti (di natura sociale come il biasimo e di natura materiale come l'identificazione della lista dei non votanti) che spingolo le persone ad andare a votare (più esattamente, ad andare al seggio e ritirare le schede). Le date stesse delle elezioni sono pensate per aumetare la partecipazione, non per diminuirla.

Ennio

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Re: Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei)

Messaggio  leozaquini Gio 19 Mar 2009, 02:25

Visto l'arrivo delle elezioni occorre prevedere di nuovo il tormentone astensionista.

Il suicidio delgi anarchici non e' bastato ed ad ogni scadenza si ricomincia.
Grazie al cielo gli argomenti non si modificano e mentre i temi astensionismti sono pietrificati ai tempi di Bakunin,anche io posso copiare ed incollare quanto detto nelle precedenti tornate elettorali.

Questo qui sotto e' uno scambio con un inscirtto del MeetUp delgi amici di beppe grillo di Amsterdam. Come noto Beppe Grillo nelle passate elezioni faceva l'astesionista.


Ecco cosa diceva Vincenzo di del MU di Amsterdam:
"ma se io non posso delegare nessuno ad andare a votare per me, perché con questa legge, di fatto, gli elettori delegano i partiti a votare per loro? E se anche potessi, dovrei comunque poter scegliere se delegare qualcuno a votare al posto mio o farlo direttamente, no? E se comunque delegassi qualcuno, questo qualcuno dovrebbe essere una persona che gode della mia piú assoluta fiducia, no? E comunque, questa persona dovrebbe votare secondo la MIA preferenza, anche se luí/lei non fosse d'accordo con la mia scelta, no? E cosi' via...

C'é nessuno/a che mi puó inequivocabilmente dimostrare che queste elucubrazioni sono state frutto dei miasmi del doppiofondo zavorra?



Mia risposta (ancora valida).

Ci provo.

Con un esempio.
(Realmente accaduto. Ne ho discusso a lungo con mio suocero, tedesco, buon anima. Protagonista dei fatti).

Ci saranno delle elezioni.

Nessuno ti rappresenta! . . . e del resto e' assolutamente normale . . . la "democrazia rappresentativa" ed il partito non e' lo stesso della mamma, che probabilmente merita la "nostra più assoluta fiducia" . . . (ma tu non lo sai e la cosa ti indigna. Il che' e' giusto . . . ma).

Tra i partiti da scegliere (tutti criticabili: ovvio io sono un cittadino, . . . loro sono dei partiti . . .) c'e ne 'e anche uno che si chiama NSDAP il cui leader e' un tal Hitler Adolf.
Di cui ti fidi ancora meno che degli altri.

Votare per contrastare l'ascesa di costui?
"Sarebbe votare il meno pegio! . . . Mai! . . ."

Votare per difendere la democrazia, che ritieni in pericolo?
". . . ma se io non posso delegare nessuno ad andare a votare per me, perché con questa legge, di fatto, gli elettori delegano i partiti a votare per loro? E se anche potessi, dovrei comunque poter scegliere se delegare qualcuno a votare al posto mio o farlo direttamente, no? E se comunque delegassi qualcuno, questo qualcuno dovrebbe essere una persona che gode della mia piú assoluta fiducia, no? E comunque, questa persona dovrebbe votare secondo la MIA preferenza, anche se luí/lei non fosse d'accordo con la mia scelta, no?"

E' il 5 marzo 1933.
Non vai a votare.
(Poi ti trovi a Stalingrado, nella neve, con i russi incazzati davanti a te. E anche dietro di te).

Anche quelli che non andarono a votare, . . .

. . . legittimarono "ugualmente quella schifezza per i dieci anni successivi".

= = =
Sono certo: il problema del voto si affronta in modo completamente diverso.
E' proprio il tipo di raginonamenti che e' diverso.

E deve essere basato sulla convenienza e sulla opportunita' politita, legata al momento.
SULLA CONVENIENZA POLITICA IN UN CONTESTO DATO, non su enunciati di principio.

Molto anni dopo mio suocero mi dava assolutamente ragione.


Poi ho altre perle.

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Messaggio  Ennio Ven 20 Mar 2009, 13:14

Caro Leonello. Mi pare che i tuoi posti non siano affatto costruttivi. Ti invito ad intavolare un discussione sulle questioni di merito.

Che senso ha fare riferimento al 5 marzo 1933? Pensi forse che siamo in una situazione simile?

Io nel 1933 avrei votato e con ogni probabilità la mia scelta sarebbe ricaduta sul partito comunista.

Oggi invece sono fermamete convinto che la scelta giusta sia l'astensione, per le serie motivazioni espressa da Signorini, Mazzei e Isola.

Se non sei d'accordo mi piacerebbe che dicessi il perchè invece che fare post di colore come il precedente. Magari riesci a farmi cambiare idea.

ciao!

Ennio

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Messaggio  leozaquini Ven 20 Mar 2009, 16:07

Ennio ha scritto:
. . .
Che senso ha fare riferimento al 5 marzo 1933? Pensi forse che siamo in una situazione simile?
. . .

il 5 marzo 1933, nessuno sapeva che quelle sarebbero state "le elezioni del 5 marzo del 1933".
Di questo, mio suocero (anche se dei fatti parlava poco e mal volentieri, come TUTTI i tedeschi della sua generazione), si diceva SICURO.

La coscienza civile DEVE esprimersi sempre e soprattutto al dila della ECCEZIONALITA' dei fatti (oltretutto, in genere riconoscibile solo a posteriori) .

= = =
IN ogni caso sento di dover dubitare che tu il 5 marzo 1933, in Germania, avresti votato contro Hitler (vista la gracilita', che percepisco, nel tuo gestire il problema elettorale).
MI domando infatti cosa avresti fatto se tu avessi avuto qualche (probabile) dissapore con il KPD (Komunistiche Partei Deutchland). Dissapore in fondo giustificato e giustificabile:
a) stalinisti.
b) una "Linie" definita al congresso del '28 che definiva che il nemico principale era la "socialdemocrazia" (die "konterrevolutionäre Sozialdemokratie“ ).
c) anni di attivita' congiunte con il NSDAP, il partito di Hitler (seguendo la "Linie" del '28 . . . Hitler mica era un "controrivoluzionario socialdemocratico"!)

Dciamocelo, cosa avremmo votato in quella occasione?

Rifletti un attimo, cerchiamo di metterci "in situazione" (e' un trucco per valutare la validitia' dei critedi di valutazione), non avresti forse fatto come mio suocero: astensione?
NO sarebbe sembrato "ragionevole"?

. . . cosi almeno: DELEGITTIMI, KAZZO!

Cosi' poi c' hai il gusto di dire che tu "non li hai legittimati", no?.

= = =
Ma se qui fatti sono "troppo lontani nel tempo".
Veniamo a fatti piu' vicini a noi.

Bush ha vinto contro AL Gore per 500 voti.

Questo non lo ha privato del potere di dichiarare guerre. IN Irak e altrove.
Eppure . . . "piu' delegittimato di cosi'!" . . .

Nelgi USA, ci sono 2 partiti , in realta' e' uno solo ma fingono di essere due (Meta ambita che sperano di realizzare in Italia . . . per questo io voto sempre in modo molto semplice: "qualsiasi partito non esistesse nelle passate elezioni". IO voto sempre quel partito li. Cosi' sostengo il NUOVO ed il RICAMBIO).

Per incoraggiare i cittadini al voto, negli USA si vota cosi':
- il mercoledi', . . .
ma solo se prima:
- vai a ritirare il tuo certificato elettorale (che non ti mandano a casa).
- chiedi un permesso al datore di lavoro (che pero' se esibisci il certificato te lo deve dare).
- poi vai e voti.

QUESTA e' la democrazia. A votare negli USA non ci va nessuno.

Buch ha vinto essendo potentemente "delegittimato" . . . ! ! !

Eppure "forte di questa delegittimazione" ha dichiarato una guerra che (forse, non e' sicuro) Al Gore non avrebbe dichiarato.

= = =
Voi, ferventi "delegittimatori", finite sempre e comunque come mio suocero: nella neve di stalingrado o nelle sabbie del deserto.

leozaquini

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Messaggio  Ennio Ven 20 Mar 2009, 18:52

Caro Leo, mi sembra chiaro anche da quello che dici che è meglio lasciare perdere paragoni col 1933.

Invece ti chiedo, se puoi, di cercare di essere costruttivo. Te lo chiedo per il beneficio di tutti perchè mi sembra che tu non ti renda conto che invece che stimolare riflessioni utili stai uccidendo la discussione.

Proviamo così. Ci sono degli argomenti da valutare. Prendiamone uno (e ti prego stiamo su questo, non rispondere divagando).

"La casta casta vuole che non votiamo perchè questo gli farebbe comodo"

Vorresti provare a spiegarmi perchè?

A me sembra invece che gli faccia comodo, e di molto. Gli serve per legittimare il potere che possiede e che, in ogni caso, al momento non sembra in discussione.

Ennio

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Messaggio  leozaquini Ven 20 Mar 2009, 19:36

Ennio ha scritto:
. . .
Vorresti provare a spiegarmi perchè?
. . .

A me sembrava di averlo gia' spiegato.
Per cui passavo agli esempi storici (di cui il 1933 e' solo uno dei tanti, ma poi c'e' anche il 2001 . . . Bush vince con 500 voti e fa una guerra . . . e tanti, tanti altri).

Ma, per me, possiamo ricominciare.

= = =
Alla tua domanda, la risposta e' facile facile, a me pare:

La Casta (come TUTTI i monarchi), nel quadro legale dato, non ha alcun OGGETTIVO interesse alla partecipazione al voto da parte dei cittadini.

Infatti (mi cito, e ri-cito)
vediamo piu' in dettalgio:

1) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo la legislatura durera' il 50% o semplicemente un po' meno.
2) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo il numero dei rappresentanti eletti verra' ridotto.
3) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo la Casta-dei-rappresentanti avra' un potere legislativo o esecutivo anche solo leggermente ridotto! E non sara' in qualche modo costretta ad interpellare il parere dei cittadini (essendo, per esempio, costretta a referendum, . . . sondaggi di opinione, . . . ecc ecc.) su un numero maggiore di temi.
4) se il 50% dei posti in un teatro NON vengono occupati dagli spettatatori, l'attore rischia il posto o quanto meno una riduzione del cachet. Questo non capita ai rappresentanti di nessuna delle Caste-di-politici-di-professione: il loro stipendio non e' mai legato al numero dei partecipanti effettivi alle elezioni.
5) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, non per questo il finanziamento pubblico dei partiti viene in qualche modo ridotto.
6) se il 50% degli aventi diritto al voto non vanno a votare, i media posseduti dalla casta hanno buon gioco a fare passare questo fatto come "democrazia matura". E nemmeno il finanziamento pubblico dei media e' influenzato dal numero dei partecipanti alle elezioni.
7) se si consolida tra gli aventi diritto al voto l'abitudine di non andare a votare, gli "eletti" oltre a non perdere nessuna delle loro prerogative, hanno il vantaggio di contare su un numero piu' ristretto di fedeli facili da convincere e soprattutto da remunerare. Con costoro sara' piu' facile creare un profiquo sodalizio, privo di novita' e di imprevisti (nascita di nuovi partiti . . . accesso al potere di "personaggi estranei" o "poco assimilati" . . . ). Il "dissenso" verrebbe (E VIENE) parcheggiato in una area di confortevolissima INUTILITA' e di ASSOLUTA INNOQUITA'. La Casta si consolida.


Queste sono CONDIZIONI OGGETTIVE (spero lo riconoscerai), nel contesto dei numerosi "quadri legali", esistenti nei paesi se-dicenti "democratici".
QUI SIAMO, terra terra, AI FATTI.

Per queste RAGIONI OGGETTIVE, e' ragionevole attendersi che nel mondo, la Casta, INCORAGGI la non partecipazione al voto da parte dei cittadini (pur dissimulando questo loro interesse, per ovvi motivi).
E, oltre che logicamente deducibile, lo si constata nei fatti:

- Hai letto come si vota in USA? . . .
- sai che in svizzera va a votare il 30 % degli aventi diritto? . . .
- hai idea della partecipazione al voto nel mondo nelle "democrazie mature" tanto da essere MARCE ?. . .
- questa estesa NON partecipazione, ti pare che abbia qualche effetto sulla "governance"? . . . eccetera.

Fatti OGGETTIVI e fatti STORICI, convergono e mi (ci) danno ragione.

L'ILLUSIONE che non-votare (nel contesto attuale) sia GIA' un "delegittimare" senza che questa DELEGITTIMAZIONE (auspicabile) sia rivendicata ed ottenuta NEI FATTI e' assolutamente controproducente.
Fa sognare che esista gia' quello che NON C' E', e che dovrebbe invece essere rivendicato.

Smettete di sognare, per favore.
Abbadoniamo sfoghi psicologici o "rimpicche-emotivo-astensioniste" e diamoci da fare.

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Messaggio  franca molino Ven 20 Mar 2009, 21:24

Mi intrometto timidamente nella vostra appassionante discussione sull'astensionismo, dicendo che in generale (cioè se l'astensionismo fosse assunto fuori da qualunque contesto e per astratte questioni di principio) Leonello avrebbe ragione, ma nel contesto particolare attuale, sia a livello nazionale, sia a maggior ragione a livello europeo, se un gruppo politico dichiara PRIMA e motiva le ragioni dell'astensione a QUESTE elezioni, se cioè l'astensione è una scelta politica contingente, resa pubblica e argomentata, acquista visibilità, consensi e svolge una funzione politica. E' ovvio che non modifica il blocco di potere, ma non lo farebbe neanche se votasse. Se la legge elettorale lo consentisse alle europee voterei magari per un partito francese, o se ci fosse un referendum come c'è stato in Irlanda sicuramente voterei, ma sic stantibus rebus ...

franca molino

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Messaggio  leozaquini Sab 21 Mar 2009, 02:21

Cara Franca,

dici bene: siccome il NON voto NON e' vero che "DELEGITTIMA" (. . . sarebbe bello! . . . un sogno! . . .), il voto e' un problema squisitamente "Tattico".

Io per esempio seguo, in genere, una regola in fondo semplicissima:

PREDILIGO per il VOTO, SEMPRE e SISTEMATICAMENTE OGNI PARTITO CHE NON ESISTEVA ALLE ELEZIONI PRECEDENTI.

In questo modo contribuisco, effettivamente e concretamente, al "rinnovamento-della-classe politica" tanto auspicato. Per impedirmi questa efficacissima strategia di voto (temutissima dalla casta), elaborano e mettono in campo "Sbarramenti" vari . . .

Ma forse in questa occasione votero' per un partito che esiste gia' ed anche questa volta forse riusciro' ad aggirare l'ostacolo.

Per esempio mi domando, prima pero' guarda qui:

https://www.youtube.com/watch?v=3WjYo_L8Wtg&eurl=http%3A%2F%2Futo.splinder.com%2Fpost%2F20046949%2FQuesta%2Bsera%2Ba%2BEXIT%2Bsu%2BLa7%2B-%2BDe&feature=player_embedded"

Intervista a DeMagistris.

Scendiamo, come suggerisci correttamente, nel "contesto specifico italiano" relativo a "queste prossime elezioni".
MI spieghi cosa ci guadagnamo, noi cittaidini italiani, a permettere ad un Berlusconiano o ad un d'alemiano (astenendoci) di prendere il posto che potrebbe andare a costui?

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Messaggio  leozaquini Mar 24 Mar 2009, 11:12

Il pezzo qui sotto, e' tratto da un lungo articolo inglese, di cui metto a disposizione il link perche' e' intressante anche al di la del tema trattato.

http://italiadallestero.info/archives/4086

Questo brano mette in evidenza la cosa con vivezza, animato come e' dalla descrizione quasi spettacolare del dicorso TRA politici:


Tre anni dopo, quando le rivelazioni di Tangentopoli portarono alla luce il livello della sua corruzione, Craxi era diventato la più detestata figura pubblica del Paese. Ma non aveva finito. Con la carriera in rovina, passò la propria visione della politica direttamente a Berlusconi, spingendolo a tuffarsi nelle elezioni durante un incontro a Milano nell’aprile del 1993. Secondo un testimone della DC, Craxi mentre parlava camminava per la stanza come un’animale braccato. “Dobbiamo trovare un’etichetta, un nuovo nome, un simbolo che possa unire gli elettori che prima votavano per la vecchia coalizione di cinque partiti” disse Craxi a Berlusconi. “Hai persone in tutta la penisola, puoi raggiungere quella parte dell’elettorato che è disorientata, confusa, ma anche determinata a non essere governata dai comunisti e così salvare il salvabile.” Poi Craxi si sedette e iniziò a disegnare una serie di cerchi concentrici su un pezzo di carta. “Questo è un collegio elettorale. Ci saranno dentro 110.000 persone, di cui circa 80.000-85.000 con diritto di voto. Di questi solo 60.000-65.000 che votano davvero. Con l’arma che hai con le tue emittenti televisive, martellando con la propaganda a favore di questo o quel candidato, tutto quello che devi fare è radunare 25.000-30.000 persone per avere un’alta probabilità di stravolgere le proiezioni. Succederà per via dell’effetto sorpresa, per il fattore delle TV e per il desiderio di molti non-comunisti di non essere governati dai comunisti.” Poi Craxi sia alzò per andarsene. Dopo averlo accompagnato, Berlusconi disse: “Bene, adesso so cosa fare.”

Se a votare ci andassero ancora di meno . . . vedi il vantaggio?
I CLIENTES aumentano di importanza! . . . un sogno per la Casta.

Come sempre i monarchi, anche la "monarchia-della-rappresentanza", hanno oggettivi interessi nel NON voto della plebe.

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Quello che se lo taglia . . .

Messaggio  leozaquini Mer 25 Mar 2009, 17:04

Insomma, l'astensionismo e' una strategia simile a quella del tizio che:

"Per fare dispetto alla moglie si taglia il * * * "

Con pero' l'aggravante che "la moglie" (a cui il povero tizio vuol fare "dispetto") gli fa le corna!
Da tempo immemorabile!

Con un tizio che si chiama: "Poteri forti". . . . !
Se LUI se lo taglia . . . per lei e' una pacchia!

= = =
SE questa constatazione e' facile facile, decidere COME E COSA votare invece e' decisamente piu' difficile.

Per anni ho seguito una strategia molto semplice ma molto efficace:

VOTARE SEMPRE IL PARTITO CHE NON ESISTEVA ALLA PRECEDENTI ELEZIONI.

La casta teme questa strategia come la lebbra, la peste, l'HIDS . . . .
Infatti assicura IL RICAMBIO!
La cosa per loro piu' terrificante.

Ed infatti mettono in campo ogni sorta di astuzie per scoraggiarlo o impedirlo (. . . sbarramenti . . . ecc ecc).

Per aggirare di nuovo l'ostacolo, su questa traccia ho pero' anche sviluppato un sistema di scelta piu' sofisticato.
Poi ve lo faro' conoscere.

leozaquini

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Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei) Empty Re: Bozza per le Europee (da Leonardo Mazzei)

Messaggio  leozaquini Mer 29 Apr 2009, 13:03

Cari amici,

qui, nel forum, non rispondete (temo non abbiate argomenti).

Pero' scopro che clandestinamente (cioe' in una mailin-list) organizzate "campagne" sull'astensionismo, cullandovi nella ingenuta' ed illusione del suo "potere delegittimante" e non curanti dei riscontri storici, sociologici e politici che da 200 anni dimostrano l'esatto contrario.

Assisto ad una doppia mancanza di serieta' da parte vostra: il modo e gli strumenti per condurre le riflessioni e' poco serio (mailin list) e le decisioni prese sono anche esse poco serie.
Inoltre mi pare anche poco serio il modo di tenere in NON-conto le opinioni espresse (per esempio nel forum) che comporta una mancanza di rispetto per chi le esprime frutto, ritengo, di una radicata inettitudine all'esercizio del dialogo e della democrazia.
Questo anche relativamente alla polemica sorta ieri, sui contributi dati ma completamente trascurati, su altri temi (commissione: politica).

Sono finito col dover credere che, al di la' delle apparenze ed una serie di discussioni apprentemente serie, siate purtroppo voi stessi persone poco serie e temo che avere contatti con voi possa essere pregiudizievole delle mia stessa immagine di serieta'.

Sono costretto a lasciarvi, dimettendomi anche dalla associazione e dal suo direttivo.

Cari saluti.
Leonello

leozaquini

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