ASTENERSI COME? (2) - 06/04/2008
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ASTENERSI COME? (2) - 06/04/2008
Una precisazione
Stamattina 3 aprile, dieci giorni prima della giornata del diritto al voto, ho ascoltato Ugo Magri della Stampa, conduttore di turno della trasmissione di Rai Tre Prima Pagina, che ha dovuto affrontare il tema del diritto al rifiuto del voto stesso, che potremmo esercitare.
Di sua iniziativa, sollecitato evidentemente dalla grande quantità delle richieste, ha precisato in merito all'astensionismo attivo, che il Ministero degli Interni ha confermato che: ci si può recare al seggio dove si ha diritto di voto, vengono prese le nostre generalità che
abbiamo sul certificato, si rifiutano le schede e si chiede di mettere a verbale e se possibile con una nostra annotazione. Il presidente esegue ed è tenuto a farlo come da lla legge del 1957 ma se questa azione reca disturbo o forte rallentamento delle operazioni di voto, può chiedere l'intervento della forza pubblica e fare allontanare colui che rifiuta. Chiaro?
Quindi il discorso non è chiuso affatto come qualcuno ha fatto circolare, bensì chi vuole astenersi dal voto, valuterà caso per caso, se astenersi in questo modo, agendo e recandosi al seggio o non recandosi affatto, azione anch'essa, anche se meno pubblica e di-rompente.
Per quanto riguarda la scheda nulla o bianca se si aggiunge a quelle di chi otterrà la maggioranza, non ho avuto risposte chiare in merito.
Ringrazio quante e quanti hanno voluto partecipare ad un dibattito estremamente sentito e partecipato che non credo abbia tolto nulla ma anzi, ci ha fatto riflettere sulla nostra attività politica e sentirci parte di questo Paese e che spero continuerà a sentirsi protagonista, non limitandosi a delegare o rifiutare i rappresentanti da eleggere.
Doriana Goracci
Stamattina 3 aprile, dieci giorni prima della giornata del diritto al voto, ho ascoltato Ugo Magri della Stampa, conduttore di turno della trasmissione di Rai Tre Prima Pagina, che ha dovuto affrontare il tema del diritto al rifiuto del voto stesso, che potremmo esercitare.
Di sua iniziativa, sollecitato evidentemente dalla grande quantità delle richieste, ha precisato in merito all'astensionismo attivo, che il Ministero degli Interni ha confermato che: ci si può recare al seggio dove si ha diritto di voto, vengono prese le nostre generalità che
abbiamo sul certificato, si rifiutano le schede e si chiede di mettere a verbale e se possibile con una nostra annotazione. Il presidente esegue ed è tenuto a farlo come da lla legge del 1957 ma se questa azione reca disturbo o forte rallentamento delle operazioni di voto, può chiedere l'intervento della forza pubblica e fare allontanare colui che rifiuta. Chiaro?
Quindi il discorso non è chiuso affatto come qualcuno ha fatto circolare, bensì chi vuole astenersi dal voto, valuterà caso per caso, se astenersi in questo modo, agendo e recandosi al seggio o non recandosi affatto, azione anch'essa, anche se meno pubblica e di-rompente.
Per quanto riguarda la scheda nulla o bianca se si aggiunge a quelle di chi otterrà la maggioranza, non ho avuto risposte chiare in merito.
Ringrazio quante e quanti hanno voluto partecipare ad un dibattito estremamente sentito e partecipato che non credo abbia tolto nulla ma anzi, ci ha fatto riflettere sulla nostra attività politica e sentirci parte di questo Paese e che spero continuerà a sentirsi protagonista, non limitandosi a delegare o rifiutare i rappresentanti da eleggere.
Doriana Goracci
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